Pollicino

Un fondale con una lampada a olio che pende sulla scena, un cajon al centro (strumento percussivo che funge anche da sgabello), due mensole su cui sono appesi gli strumenti musicali (chitarra, organetto diatonico, sax, charango, castagnuelas, tammorra) e poi ancora un cuscino estraibile, un’abat-jour, un fiasco di vino; ecco gli oggetti di scena di questo spettacolo realizzato con la tecnica del “teatro musicale - teatro canzone”. Mescolando comicità e drammaticità, ritmo e contenuti, Valentino Dragano vuole dare musicalità alle parole e offrire parole alle melodie, il tutto alla ricerca di soluzioni efficaci e sorprendenti, per una favola ben nota nella mente di tutti. La storia di Pollicino è il paradigma delle storie che trattano la fragilità, non solo umana, ma anche “fisica”. In un momento di grandi difficoltà, questo bambino non più alto di una noce saprà cambiare, tra musica e colori, il suo destino e quello dei suoi fratellini sapendo con furbizia affrontare l’Orco, la morte e la paura di non farcela, per ritrovare passo passo “la strada del ritorno”.