13 Febbraio 2017 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

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Conseguire una certificazione in lingua straniera da bambini: perche’?

In questa avventura del bilinguismo parleremo di esami che certificano la conoscenza della lingua straniera. Essi esistono da parecchio tempo, tuttavia negli ultimi anni gli enti certificatori più accreditati hanno creato esami specifici per bambini andando incontro alla sempre maggiore esigenza di scuole e famiglie le quali chiedono di abbassare l’età a partire dalla quale è possibile ottenere un certificato di lingua.

Questo perché? Cosa comporta ottenere un certificato, strettamente connesso ad un esame, fin dalla scuola dell’infanzia? Cosa significa per i bambini, cosa significa per i genitori e cosa significa per gli insegnanti?

Proveremo a dare una risposta alle suddette domande partendo da un primo distinguo generale: esistono diverse tipologie di esami destinati ai bambini più piccoli (anche di età prescolare) che, generalmente, non si configurano come “pass or fail exams”, ma che semplicemente danno un riscontro delle competenze linguistiche acquisite da parte del bambino. Alcuni enti hanno una modalità di esaminare più rigidamente ricalcata sugli standard degli esami di lingua per adulti, altri enti invece sono maggiormente orientati a dar conto del naturale sviluppo delle competenze linguistiche nei bambini (o comunque nei young learners) anteponendo le capacità comunicative agli altri aspetti di conoscenza di una lingua che sopraggiungono più tardi. Per rendersi conto di ciò basta dare un occhiata ai siti dei più famosi enti certificatori che, per la lingua inglese sono Trinity College London; Cambridge English Language Assessment; TOEFL.

Dal punto di vista del bambino cosa significa?

Prima di sottoporre un bambino a qualunque tipo di prova di esame è fondamentale che genitori e insegnante si  assicurino che il bambino sia emotivamente pronto per affrontarla. L’esame dovrebbe rimanere nella memoria come un’esperienza positiva per il bambino e non un momento da vivere come angoscia. E’ opportuno prediligere prove che abbiano un approccio meno legato agli standard richiesti per adulti e che siano maggiormente orientate alla comunicazione ed al lavoro di gruppo nell’ottica del raggiungimento di un risultato comune. Ricordiamo sempre che ogni bambino ha i propri tempi e indurre chi non è pronto ad una prova di esame può causare inutili frustrazioni e compromettere l’entusiasmo per l’apprendimento futuro.

Dal punto di vista del genitore cosa significa?

Chiediamoci, da genitori, perché vogliamo un certificato per i nostri figli. E’ davvero necessario? Pensiamo che il certificato possa essere sinonimo di qualità dell’insegnamento erogato?

Se un metodo di insegnamento è valido lo si vede da come è costituito il corso, dai fondamenti su cui si basa, dai materiali didattici che mette o non mette a disposizione per l’esercizio quotidiano della lingua, da cosa i bambini manifestano se adeguatamente stimolati linguisticamente; ciò indipendentemente dall’obiettivo specifico del superamento di un esame. E’ ovvio che una prova certifica una competenza, tuttavia vale la pena di verificare se la prova è in linea con la tipologia di didattica perseguita durante il corso, altrimenti si rischia di minare la coerenza di insegnamento/apprendimento in funzione da ciò che viene richiesto da un esame.

Dal punto di vista dell’insegnate cosa significa?

L’insegnante che ha un metodo di insegnamento della lingua straniera valido può decidere, se lo ritiene, di optare per la certificazione più in linea con la propria didattica. L’insegnante deve condividere i principi a fondamento di un esame, altrimenti diventa una forzatura.

Vero è anche che molti enti certificatori mettono a disposizione degli insegnanti seminari, materiali didattici eccetera che possono servire come supporto alla didattica nell’ottica di un continuo miglioramento. Questi strumenti possono essere utili soprattutto per “svecchiare” quegli ambiti in cui gli insegnamenti delle lingue straniere vengono ancora basati su principi poco efficaci.

In conclusione possiamo dire che ogni valutazione va fatta tenendo conto delle caratteristiche di ciascun bambino, preservando la sua sfera emotiva.

See you all in the next adventure.


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