15 Febbraio 2016 ARTICOLI

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L’educazione del cane, e del bambino!

educazione del bambino e il cane

La convivenza tra cane (animali in genere, per la verità) e bambino è un valore aggiunto riconosciuto ed indiscusso ma, come tutto, va indirizzata, per la tutela di entrambi i soggetti, per il loro benessere. La mole di informazioni su regole e precauzioni perchè questo connubio riesca è davvero vasta, in rete e sugli scaffali delle librerie, ed è indubbio che tanto più aumenta la competenza dei genitori tanto più sarà responsabile e critico il loro apporto.

Il mio consiglio però è quello di individuare, ed anche qui l’offerta è vasta, con i pro e i contro che questo comporta,  un etologo e/o un educatore cui affidarsi, possibilmente prima di adottare il nuovo membro della famiglia. Il suo primo compito infatti è quello di valutare e contestualizzare la scelta insieme alla famiglia, perchè sia un passo preso con consapevolezza e responsabilità, perchè ognuno abbia chiaro il proprio ruolo, per indirizzare la scelta del “tipo” di cane da adottare perchè sia il più “giusto” per la famiglia e viceversa.
Poniamo l’esempio relativo all’adozione di un cucciolo, essendo quello del cane adulto un caso più complesso.
Decisione presa e cucciolo adottato si inizia ad impostare la vita insieme. Proverò ad elencare solo i più salienti punti di questo percorso, pensato come sempre a 6 zampe, in cui il coinvolgimento del (o dei) bambini è totale.

L’inserimento del cucciolo in famiglia 
cucciolo di cane e famiglia con dei bimbiLa prima fase dell’educazione del cucciolo si realizza con il suo inserimento nella realtà familiare.
In questa fase si accompagnano cane e bambino nella reciproca conoscenza, tenendo presente che si tratta di un momento particolarissimo della loro vita insieme e che le esigenze di un cucciolo sono molte, a volte troppe perchè vengano comprese appieno, scatenando talvolta, proprio se non opportunamente accompagnati e coinvolti, comportamenti di gelosia da parte del bambino.
La chiave – più che di lettura, in questo caso è di scrittura- è sempre la stessa: il rispetto. Non è arrivato in casa un giocattolo nuovo ma un essere vivente portatore di specifiche esigenze. Il ruolo dei genitori, affiancati da una figura professionale, è qui fondamentale più che mai.
Ricordiamoci che un rapporto correttamente impostato è la base di una vita serena per tutti ed evita episodi anche gravi di cui ogni tanto purtroppo si sente parlare.

L’educazione

La vera e propria educazione si puo’ iniziare quasi subito, intorno ai 4-5 mesi, e prevede un percorso individuale finalizzato a conoscere il cane ed insegnargli poche e semplici regole per adattarsi al contesto familiare, sociale ed ambientale in cui si muove, e possibilmente anche le cosiddette “puppy class”, momenti di socializzazione e comunicazione tra cuccioli, studiati ed organizzati sempre da figure
professionali competenti.
Il piccolo proprietario puo’ sempre essere presente e coinvolto e a lui – ed alla sua famiglia- possono essere spiegati molti comportamenti, interazioni, reazioni ed azioni del cane, costituendo una interessante occasione di apprendimento di chi sia il cane ma soprattutto “il mio cane”.Tutto ciò che viene insegnato al cucciolo deve essere fatto attraverso il rinforzo positivo, ovvero premiando l’azione corretta invece di punire quella scorretta; il cucciolo, ad una qualsiasi sgridata, soprattutto se non viene colto sul fatto, risponde con paura e con segnali calmanti ma non capendone il senso.
Il rinforzo positivo è una tecnica che dà risultati anche sui bambini! e che dai bambini viene compresa e messa in pratica con il proprio cucciolo con risultati di apprendimento migliori, forte della grande
relazione empatica tra i due. Le classi di socializzazione e comunicazione che possono proseguire durante tutta la vita del cane, sono molto importanti: la mancata socializzazione di un cucciolo oppure una stimolazione incompleta o scorretta, lo porteranno a non riconoscere determinate situazioni, ambienti o soggetti, generando paura ed insicurezza, che possono sfociare in aggressività.
Il Rispetto
rispetto tra bambini e caniLa prima cosa che va insegnata a cane e bambino è il rispetto. Reciproco e senza se. Rispetto dei tempi, degli spazi, della comunicazione, delle esigenze emotive e fisiche, delle risorse, diverse per specie ed età dei soggetti coinvolti nella relazione.
Ovviamente il genitore gioca qui un ruolo cruciale, fondamentale. Troppo spesso foto e video condivisi in rete evidenziano situazioni che, pur essendo considerate “carine” in realtà mettono in luce la scarsa competenza di chi guarda, la superficialità che ne deriva nel valutare le conseguenze di quella specifica interazione, la gestione del cane come oggetto di gioco e non soggetto in gioco.
Tutto ciò non è solo sbagliato perchè il cane non è adeguatamente compreso e rispettato: è una pessima lezione per il bambino, il quale invece se opportunamente guidato sa essere il miglior compagno umano; è l’azzeramento di quel valore di crescita che la vita e la scienza individuano nella presenza di un animale in casa; è la premessa per episodi spiacevoli quando non gravi che vedono vittima entrambi: uno, il bambino, quasi sempre fisicamente oltre he emotivamente, l’altro privato della vita, il più delle volte ingiustamente.

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