In pochi minuti era passata dalla “voglia di qualcosa di buono”, a una indomabile “fame da gorilla” e mentre si lasciava alle spalle i migliori caffè della città, annusava l’aria come un animale a caccia di cibo!
“Che ne valga la pena…” pensava a denti stretti, posando occhi e cuore sui tavolini pieni di luce.
Fiera e indomita aveva raggiunto Il Palazzo della Regione che presta per l’occasione i locali al Museo di Scienze Naturali (in ristrutturazione dopo lo scoppio dello scorso agosto 2013), e ha subito realizzato che “Sì”: ne valeva la pena.
Varcata la soglia si apre una bella sala ampia in cui sono posizionate alcune grandi vetrine meravigliosamente illuminate.
All’interno sono disposti gli oltre 150 minerali della collezione di Eugenio Falco, ingegnere cosmopolita di formazione torinese che un anno prima di morire lasciò al Museo di Scienze Naturali il frutto di anni e anni di appassionata raccolta.
La tinte e forme di queste “sculture” naturali, sono incredibili!
Quarzi, berilli, apofilliti, rodocrositi .. colori brillanti, forme perfette, sferiche o cubiche, e altre invece, puntute e irregolari, composte in meravigliosa armonia.
Difficilmente, anche la mente più fantasiosa avrebbe potuto inventare ciò che la natura ha pazientemente creato secolo dopo secolo!
Però, forse, con un pizzico di ironia si può aggiungere ancora qualcosa…
Così, dovendo immaginare un calendario che valorizzasse le “Pastiglie Leone”, Giorgio Bianco, architetto, fotografo e art director, ha messo in posa le golosissime creazioni dello storico marchio torinese (dal 1857) con i fantastici minerali di Falco e… click! Li ha immortalati in felice connubio!
Quarzo e cubifrutta, Variscite e senateur (le pasticche alla violetta amate da Cavour), Fluorite e Milk mint, si sposano tanto felicemente che spesso le caramelle sembrano nascere dalla pietra, o ancora i cristalli paiono commestibili.
Quattordici tavole strepitose, a colori, lungo le pareti; 150 pezzi fantastici al centro, nelle vetrine: un vero inno alla bellezza, un omaggio alla fantasia di Madre Natura e alla creatività dell’uomo.
E ora, non rimane che assaggiare tutto!
Scarica il Pdf dell’articolo (da stampare e portarti alla mostra)
