7 Aprile 2014 ARTICOLI

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Bentornato Zio Nello!

Una visita ad Antonello da Messina dopo il soggiorno a San Pietroburgo.

Zio Nello è reduce da un lungo viaggio.

Poco prima di Natale, si è fatto fare tutte le analisi del caso, ha scelto una bella valigia robusta, ha prenotato il volo e oplà, è partito per San Pietroburgo!

Era atteso nel magnifico Ermitage dove avrebbe fatto bella mostra di sé per circa due mesi.

Nel frattempo, in perfetto scambio au pair, lasciava la parete del medesimo museo il suo illustre collega Raffaello che si sarebbe sistemato proprio là, dove fino a poco prima occhieggiava lo Zio: la Torre dei Tesori al piano terreno di Palazzo Madama.

Da qualche settimana tutto è tornato come prima: La Sacra Famiglia con san Giuseppe senza barba di Raffaello, si è ripresa il suo posto in Russia; il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina (1478) è rientrato a Torino.

Come si fa con un vecchio amico, decidiamo di andare a fargli visita per  controllare che vada tutto bene.

La Pirì è molto affezionata a quel dipinto.

I suoi bambini (e non solo i suoi), lo chiamano Zio Nello perché sono nati e vissuti sapendo che nella loro città “abita” quest’opera eccezionale.

Lei stessa quando guarda negli occhi quell’uomo misterioso si sente rabbrividire.

Cosa ci sarà mai di speciale in quella tavoletta (cm 37,4 x cm 29,5)?.

Forse che il suo autore, Antonello da Messina, è un pittore straordinario.

Da una parte dà risalto alle figure dei suoi dipinti, chiudendole in un disegno senza errori, illuminandole di luce chiara, e conferendo loro imponenza e monumentalità, come voleva la nuova pittura del Rinascimento.

Dall’altra, non rinuncia alla sua formazione di stampo fiammingo e in particolare alla pittura ad olio, tecnica “modernissima” per allora, che consentiva di rendere i particolari più minuti dell’ambiente, degli abiti, dei volti.

Anche il cartiglio con la data e la firma del pittore (“1476 Antonellus Messaneus pinxit”), è frutto di quella cultura, che Antonello aveva assorbito a Napoli dal suo maestro Colantonio, molto sensibile alle influenze nordiche.

Ma, avvicinandoci, scopriamo ogni volta nuovi incredibili dettagli: le sopracciglia folte e diverse l’una dall’altra, in cui ogni pelo, nero, grigio o bianco che sia, è delineato dalla radice alla punta.

E ancora, la pelle solcata da rughe leggere (a cosa stai pensando caro zio?); una piccola imperfezione sulla fronte; i capillari che percorrono gli occhi; la bocca che sembra pronta a schiudersi in un sorriso sornione; soprattutto, quel velo di barba, rasata con ogni cura ma già pronta a ricrescere…

Man mano che il nostro sguardo si fa sempre più penetrante, quel ritratto prende vita.

Non ha l’aria fredda di un manichino, né ci dà l’impressione di un uomo lontano nel tempo: il suo viso ci è familiare.

E’ un borghese della bella Sicilia, forse un mercante di appena 550 anni fa.

E, a dirla tutta, assomiglia molto al papà della Pirì, siciliano dallo sguardo fiero e dalle soppracciglia selvagge!!

E così, visita dopo visita, cresce nella Pirì una convinzione sempre più ferma. Le sopracciglia non mentono mai: lei e zio Nello sono davvero parenti!

Superquiz della Pirì

Dove si trova il celeberrimo “Ritratto di ignoto marinaio” di Antonello da Messina?

a)   Londra, National Gallery

b)   Pavia, Museo Civico Malaspina

c)   Cefalù, Museo Mandralisca

d)   Roma, Galleria Borghese

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