26 Marzo 2017 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Assistenza sorella invalida

Buongiorno, le elenco il problema: mio marito ha due sorelle nubili ed un fratello sposato. Le sorelle: una madre di un figlio di 45 anni e l’altra ricoverata in un istituto per ammalati di Alzheimer da 8 anni. Le due sorelle hanno vissuto insieme da sempre allevando il ragazzo, quindi la famiglia era costituita da tre persone come se fosse un padre ed una madre compreso anche il l lato economico. Mia cognata è accudita da me, mio marito e l’altro fratello per quanto riguarda le visite settimanali al ricovero, le sorelle molto raramente, il nipote disinteressato. Noi siamo tre persone con una età che varia dai 65 ai 73 anni ed il viaggio per raggiungere l’ospizio è di circa 1 ora. Non riusciamo a far intendere agli altri fratelli di darci il cambio in modo da alleggerire il turn-over che si riduce solo appunto tra due famiglie. Cosa dice la legge? e come possiamo imporre agli altri fratelli di far visita alla sorella, sopratutto il nipote che è stato allevato non solo da noi ma per tutta la vita dalla zia, ora invalida. Le nostre richieste cadono nel vuoto. Vorremmo un consiglio al riguardo. Maurizia

Gentile Maurizia,

la legge, sulla questione della assistenza agli anziani, non spende molte parole. Sul piano civilistico la normativa impone obblighi di tipo economico (ossia, ricorrendo certe condizioni, la persona indigente ha diritto ad ottenere dai parenti più prossimi un assegno alimentare); sul piano penale esiste poi l’articolo 591 c.p che sanziona il comportamento di chi lascia un bisognoso in stato di abbandono morale e materiale.

Dunque, bisognerebbe valutare se nel Suo caso possano ricorrere i presupposti per l’applicazione dell’una o dell’altra norma.

Che ci siano o meno i presupposti per un’azione giudiziaria, in casi come il Suo è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista che tenti di instaurare un dialogo con le parti coinvolte. Talvolta, una voce esterna competente può aprire un canale di comunicazione che sembrava del tutto interrotto.

Sperando di esserLe stata utile le porgo i migliori saluti.

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