Cara mamma,
la bambina ha vissuto con difficoltà il cambiamento scolastico dovuto alla sostituzione di tutte le sue maestre: ha espresso dispiacere per la perdita di quelle vecchie e timore per la severità di una delle nuove. E purtroppo si è poi verificato ciò che sua figlia temeva e questo l’ha fortemente scossa al punto da manifestare quei sintomi di natura psicosomatica che lei ha descritto nella sua richiesta. Non credo che si tratti di difficoltà legate al distacco dalle figure genitoriali, visto che dalla sua esposizione non sembra che la bambina abbia avuto in passato problemi di questo tipo, però le consiglio comunque di fare a questo proposito una riflessione personale per escludere questa eventualità.
La difficoltà legata al cambiamento, molto probabilmente, dipende da un senso di insicurezza ed inadeguatezza, amplificato dal timore di nuove sgridate. È molto importante che lei comprenda ed accolga questo stato di insicurezza e di ansia connesso con la prestazione ed il risultato. Provi a parlare con franchezza con la bambina, a chiederle come sta e come si trova a scuola (durante le lezioni, nelle interrogazioni, con le maestre e con i suoi compagni) per cercare di capire cosa e come sta vivendo la realtà scolastica e per farle sentire che le è vicina, la protegge e che rappresenta per lei un punto al quale può far riferimento in caso di aiuto.
È importante capire quali siano le paure di sua figlia di fronte a questa insegnante (del giudizio, della prestazione, della punizione, del confronto, della possibile aggressione, ecc.) ed aiutarla a superarle.
Le ricordo che l’ingresso a scuola, costituisce una prova assai importante per i bambini, è il primo momento di confronto sulla prestazione, oltre che sulla socialità giudicato da adulti e compagni. È una fase di grandi paure, perché le aspettative sulle prestazioni si innalzano e il bambino non ha ancora consapevolezza su quali siano le sue capacità e la sua apprezzabilità.
Dopo aver sondato il vissuto della bambina, le consiglierei di parlare nuovamente e con franchezza con la maestra in questione, spiegandole che non intende criticare il suo operato, ma che la sua preoccupazione è rivolta a sua figlia per salvaguardare il suo rapporto con l’apprendimento e l’immagine di se stessa, proprio come ha scritto nella domanda che mi ha posto. Provi a cercare insieme alla maestra (so che potrebbe essere difficile) una strada per far sentire la piccola serena e non eccessivamente pressata dalle richieste esterne. Qualora il colloquio con la maestra non porti a risultati apprezzabili, può provare a rivolgersi allo sportello di ascolto della scuola.
Con pazienza, amore e lavoro comune, questa fase probabilmente verrà superata e porterà con sé delle acquisizioni positive. In caso contrario non esiti a ricontattarmi o a richiedere una visita specialistica.
Saluti dalla psicologa