Gentile Emanuela. la sua breve lettera fornisce poche informazioni che mi aiutino ad orientarmi per una ipotesi piuttosto che per un’altra. Immagino che lei avrà portato la bambina da un pediatra per escludere disturbi di tipo organico che possano importunare la bimba ed escludo che siano accaduti episodi, in famiglia o all’asilo, che possano averla rattristata.
Fatta questa premessa la mia ipotesi è che si possa trattare di gelosia nei confronti del fratellino e di una richiesta di maggiore attenzione dei genitori.
Un bimbo di 18 mesi, non può più essere considerato una sorta di “bambolotto” ma, piuttosto, come un “intruso” che prende i suoi giochi, divide i suoi spazi ed incomincia anche a dimostrare le proprie preferenze e a dire i suoi primi decisi NO. D’altra parte a quell’età richiede un impegno notevole da parte dei genitori che non possono lasciarlo mai da solo e devo dedicarsi a lui con costanza.
Se questo fosse il motivo che ha determinato il cambiamento di comportamento della bambina, le consiglio qualche strategia che potrebbe risultare utile:
– non fare confronti con il fratello (“vedi come è bravo lui?”, “fai come tuo fratello”, ecc…)
– ritagli uno spazio di tempo per stare da sola con la bambina, per giocare con lei
– non la metta nella condizione di sentirsi in colpa (“tu sei più grande, quindi…”)
– quando la bambina le sembra chiusa e triste le faccia raccontare e disegnare i suoi pensieri
Tutto ciò non vuole dire che i capricci debbano essere sempre accolti, è molto importante che entrambe i suoi figli seguano le regole familiari e abbiano chiari i loro limiti di azione. E’ però altrettanto importante capire quale sia il disagio che la piccola sta vivendo affinchè la famiglia possa affrontarlo per superarlo.
Saluti