16 Dicembre 2016 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Bimbo di 4 anni aggressivo a scuola materna

Buongiorno. Sono la mamma di un bimbo di 4 anni. Io e suo padre non eravamo sposati e ci siamo separati due anni fa.  Ora vivo con il mio nuovo compagno da quasi un anno e il piccolo è nel nostro stato di famiglia ma per facilitare anche il suo rapporto con il suo padre biologico, alterna le settimane stando da me una settimana si è una no. Le vacanze insieme le concordiamo di comune accordo e abbiamo stabilito un buon rapporto. Anche il padre ha una nuova compagna. Mio figlio, la settimana che resta da me, viene accompagnato a scuola dal mio compagno iniziando io il turno al lavoro alle 5 del mattino ma viene recuperato da scuola alle 13 da me. Hanno un ottimo rapporto. Le scrivo per chiederle consiglio. Christian ha sempre avuto un atteggiamento molto sicuro e molto testardo su certe cose. Non è un bimbo che di piega facilmente alle regole ma con un po’ di pazienti usciamo a fargliele rispettare. A parte i soliti capricci da bimbo, rispetto a tre mesi fa, il suo comportamento è cambiato. Frequenta il secondo anno di materna,  anche se quest’anno ha cambiato scuola e città, e fino a tre mesi fa alternava momenti di dolcezza infinita a =omenti di rabbia improvvisa, che durava un max di cinque-dieci minuti al massimo. A scuola ho parlato di questo suo comporta economico le maestre in modo che si preparassero ad avere a che fare con un bimbo piuttosto impegnativo e vivace. L’anno scorso ha frequentato il primo anno di materna in una classe mista quindi interagiva con bambino dai 2 ai 6 anni e ha purtroppo imparato a dire le parolacce. Abbiamo sempre cercato di essere coerenti con la sua educazione pur non abitando insieme. Negli ultimi due mesi io sono rimasta incinta e questo ha reso molto felice Chris che non perdeva occasione per dire a tutti che stava arrivando il fratellino. Io sono rimasta subito a casa dal lavoro e quindi potevo occuparmi anche di portarlo a scuola con tutta calma.  E da qui il cambiamento. Il piccolo ha smesso di essere aggressivo, ha smesso di essere sempre arrabbiato, ha iniziato a prevalere la sua dolcezza in ogni momento. Baci e coccole gratuite in ogni momento e senza un motivo. Mi dava i baci per il piacere di farlo. Poi io ho perso il bimbo e sono rientrata al lavoro.  Ma lui a casa non ha cambiato atteggiamento: è rimasto tranquillo e sereno. Si, i soliti capricci da bimbo,  ma nulla di che. A scuola invece no. A scuola è diventato aggressivo e non interagisce con i bambini.  Le maestre dicono che non ascolta, che non gli interessa seguire le regole, che reca disturbo in classe finché non ottiene ciò che vuole lui, che picchia i bambini, insomma un bambino completamente diverso di quando è a casa.  Ci hanno detto che non sanno come fare. Che non riesco a gestirlo, che ha dei problemi e che sfoga la sua rabbia a scuola. Dicono che dobbiamo farci aiutare. È vero che nel giro di due anni il piccolo ha cambiato due scuole e due case ma se davvero iniziasse a soffrire adesso della separazione mia e di suo padre, non manifesterebbe il suo disagio anche a casa?  Perché con me con il padre con il mio compagno o con le cugine e i nonni è un semplice bimbo di 4 anni vivace e affettuoso con le sue lune di traverso  e a scuola si trasforma in satana? Ho provato a dire alle maestre che il piccolo mi dice che non gli piacciono i bambini e che probabilmente a scuola c’è qualcosa o qualcuno che gli da disagio, ma loro non mi ascoltano. Dicono che è lui il problema. Scusi la lunga descrizione ma è per farle capire meglio il quadro della situazione. Cosa mi consiglia di fare? Stiamo vivendo con l’ansia di non sapere come aiutare il  nostro piccolo a passare tre ore a scuola in serenità.

Gentile mamma,

quello che caratterizza maggiormente il suo racconto, è la presenza di numerosi cambiamenti, come ci scrive anche lei.

Un cambiamento, qualsiasi esso sia, comporta inevitabilmente una perdita di sicurezza momentanea che richiede un periodo di stabilizzazione per giungere ad un nuovo equilibrio.

Il processo di adattamento alla nuova situazione richiede un tempo che è variabile a seconda delle caratteristiche della persona, della sua età e della natura del cambiamento in questione. Il suo piccolo ha affrontato diversi cambiamenti importanti; questi cambiamenti riguardano tre ambienti per lui emotivamente significativi: famiglia, casa, scuola.

Per quanto riguarda la separazione con il papà di Christian, è molto bello e senz’altro utile per lui, che abbiate un buon rapporto e cerchiate sempre di trovare un accordo comune sulla sua educazione. La vostra capacità cooperativa (la messa in gioco da parte di entrambi) è una risorsa molto importante per il piccolo. Ogni volta che la mettete in atto è come se steste comunicando a lui un messaggio d’amore. Mamma e papà per il tuo bene, si accordano, pensano e si confrontano.

Questo sforzo da parte vostra è davvero lodevole e sicuramente ha permesso al bimbo di sentirsi amato e sicuro nonostante il momento difficile che la separazione porta sempre con sé.

Nonostante questo è molto faticoso a quattro anni, dover alternare le settimane, i ritmi e le piccole abitudini quotidiane: in questo caso davvero la qualità del tempo passato insieme è più importante della quantità.

Provate insieme a indirizzare le vostre risorse sulla qualità della relazione con Christian e sul modo di stare con lui, noterete che è più importante e più produttivo della divisione paritaria della settimana.

Christian ha dovuto affrontare diversi cambiamenti e di conseguenza tutte le emozioni associate ad una nuova situazione, per ultimo la perdita di un fratellino o sorellina.

Quest’ ultimo evento deve essere stato molto doloroso per tutti e carico di tristezza; la calma e serenità di Christian contrastano con quello che è invece accaduto, il suo comportamento sembra quasi suggerire la sua volontà di proteggere la sua mamma stando bravo e tranquillo.

Da quello che ci scrive, sembra che il problema del suo piccolo sia un problema legato all’ espressione e regolazione della rabbia; una rabbia che manifesta a scuola, anche se inizialmente era aggressivo anche a casa.

Vogliamo dirle che quando i bimbi hanno una sintomatologia, stanno comunicando un bisogno molto importante da accogliere. Lei chiedendoci aiuto non ha fatto altro che ascoltare il disagio di Christian.

Questo disagio potrebbe essere causato da diversi fattori, legati o indipendenti dal contesto scolastico; per capire meglio il suo malessere, le consigliamo di rivolgersi ad uno psicologo che saprà aiutarla nella gestione di questo momento delicato.

La comprensione del mondo emotivo dei piccoli e l’origine del loro malessere è il primo passo verso la risoluzione del problema.

Inoltre solo dopo aver capito l’origine del malessere, è possibile individuare gli strumenti per aiutare il bimbo a gestire e regolare le sue emozioni in tutti i contesti in cui è inserito.

In bocca al lupo

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