28 Ottobre 2017 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Cambio scuola in seconda elementare

Gentile dottoressa, sono mamma di due gemelli, maschio e femmina, che frequentano la seconda elementare in un istituto paritario di suore.
Li ho iscritti lì in quanto sono un’insegnante di Lettere e ritengo fondamentale che i miei figli abbiano una buona formazione alla scuola primaria.
Inoltre credevo che l’ambiente fosse più protetto.
Lo scorso anno è andato molto bene.
Questo nuovo anno, invece, non è iniziato bene: la maestra più esperta è andata via ed è stata assunta una ragazza di 23 anni senza alcuna esperienza. Il risultato è un disastro: programma che procede confusamente e a rilento, bambini allo sbando, turpiloquio e atti di bullismo. Soprattutto mia figlia ne risente molto: alcune bambine la prendono di mira e lei la notte non riposa più bene.
Gli altri genitori non danno importanza al problema e io sono sola in questa battaglia contro i mulini a vento, dato che la preside protegge le insegnanti a spada tratta.
Sto pensando di trasferire i bimbi in un’altra scuola paritaria ma la sola che abbiamo vicino ha una seconda di soli 8 bambini.
Non so cosa fare.
Spostarli ora, aspettare e farlo il prossimo anno o non farlo affatto.
Sono molto preoccupata.
Il maschietto, a parte il disastro dal punto di vista didattico, non è contento di spostarsi perché solo quest’anno ha trovato dei bimbi con cui giocare a calcio nella pausa. Io però sono in ansia, a scuola non si va solo per giocare a calcio.
Cosa mi consiglia?
Grazie

Buongiorno Emilia,
essendo lei stessa un’insegnante, sa come una classe possa “destabilizzarsi” quando cambia una importante figura di riferimento, in genere però si tratta di una crisi passeggera che necessita di un breve periodo di assestamento, la scuola è iniziata da poco più di un mese e forse i tempi non sono ancora maturati. I bambini faticano ad esprimere le loro emozioni a parole e spesso lo fanno mettendo in atto comportamenti che agiscono quanto loro stanno esperendo.

Il primo consiglio che mi sento di darle è di chiedere un colloquio con l’insegnante e di parlare con lei in modo molto trasparente dei suoi dubbi e delle sue perplessità; questo primo passo potrebbe aiutarla a capire cosa stia realmente accadendo nella classe.

In caso di presenza di atti di bullismo non solo è necessario riferire all’insegnante ma è anche doveroso farlo e interpellare il dirigente scolastico per mettere fine alla situazione nel più breve tempo possibile. In una classe di seconda elementare i margini di intervento sono davvero tanti e sarebbe sbagliato non effettuare un intervento educativo per porre fine alla situazione. Lei dice che alcune compagne prendono di mira sua figlia ma non specifica di più, mi diventa quindi difficile capire se si tratti di azioni che rientrano nel bullismo oppure di scherzi e “dispettucci” tipici dei bambini. Anche questo aspetto potrà essere chiarito con un colloquio con l’insegnante.

Rispetto agli altri genitori le situazioni possono essere almeno due: una riguarda la possibilità che lei sia molto apprensiva e che tenda a vivere la situazione in modo più evidenziato di altri, la seconda riguarda la possibilità che gli altri genitori non siano correttamente informati sui fatti. Probabilmente insistere nel cercare un confronto con loro potrebbe essere altrettanto utile e importante, se non è possibile farlo in una situazione a “tu per tu” lo sarà sicuramente in occasione di un incontro di classe.

Nella sua lettera lei dice che la bambina “la notte non riposa più bene”. Sarebbe importante capire in che senso non riposa bene; si sveglia diverse volte? fa brutti sogni che la svegliano? non vuole andare a dormire? non vuole dormire da sola? Per tutti noi il sonno è un elemento molto importante e per i bambini lo è ancora di più, le consiglio quindi di parlare con un professionista vis à vis se questi disturbi si presentano da qualche tempo con regolarità.

Inoltre può supportare sua figlia a superare questo periodo di disagio, aiutandola ad esprimere quello che prova e sostenendola nel suo percorso.

Rispetto al cambiare scuola non sono nella condizione di poter esprimere una personale considerazione in quanto non ho sufficienti elementi, ma sono certa che se lei affronterà la questione con l’insegnante e con gli altri genitori, non avrà più dubbi nel fare la sua scelta.

Cordialità

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