2 Ottobre 2014 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Come conciliare lavoro e paternità

Mio figlio lavora come guida alpina, quindi il suo lavoro dipende dalle condizioni del tempo e dai clienti. La sua compagna che era a conoscenza della situazione da sempre, ha deciso di tornare a vivere con la sua mamma a 100 km di distanza insieme con la loro figlia.
Si può chiedere che entrambi i genitori spostino la residenza in una città a metà strada in modo che quando la bambina andrà a scuola mio figlio possa fare il padre oltre che lavorare?
Grazie

Cara lettrice,
Le situazioni di genitori separati (anche ex conviventi) che vivono distanti e che si trovano a gestire un figlio sono complesse. Occorre conoscerle a fondo per poter dare dei consigli.
In generale, posso dirLe che non si può imporre ai genitori di cambiare residenza (se loro non vogliono) ma si può e si deve trovare una quadra che permetta ad entrambi di avere un sereno rapporto con il proprio figlio (seppur nelle difficoltà della lontananza) e lo si fa trovando un accordo circa le modalità di frequentazione e visita del genitore non collocatario.
Tra l’altro, cambiare residenza potrebbe non essere un bene per il bambino.
Lei non ci dice quanti anni ha la minore, se va all’asilo o a scuola, da quanto tempo vive in altro comune… Se la mamma lavora…. Se la nonna materna si prende cura della bambina mentre la mamma lavora (supporto che verrebbe a mancare in caso d trasferimento), dove vivono gli altri familiari…Se il padre se la sente di tenere la bambina con se per lunghi periodi..Tutti elementi, insieme a molti altri, che vanno valutati, e che un Giudice valuta, per capire cosa sia meglio fare nell’interesse del bambino.
Non sono situazioni facili ma possono essere gestite, con un po’ di buona volontà. Lei propone una soluzione che, sebbene forse poco praticabile in concreto, sottende la volontà di trovare un punto di incontro e questo atteggiamento, se condiviso dai genitori, è già un ottimo punto di partenza.

Rimanendo a disposizione nel caso volesse fornirci maggiori dettagli, la saluto caramente.

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