11 Giugno 2018 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Comportamento aggressivo verso la mamma

Salve sono il papà di Gaia una bimba di 19 mesi.
Premetto che Gaia non ha mai conosciuto i nonni e che io e mia moglie l’abbiamo cresciuta da soli e senza aiuto di nessuno, ne tate ne nido, visto che mia moglie non lavora.
Gaia non ha mai guardato televisione ne ipad, iphone… mai cartoni animati, ma ha sempre avuto stimoli da mamma e papà.
Gaia è stata allattata al seno fino ad un anno e non le abbiamo mai dato il ciuccio.
È sempre stata una bambina serena, riempita di attenzioni e amata, perché io e mia moglie non ci siamo mai sentiti amati dai nostri genitori e quindi non volevamo che Gaia si sentisse sola come noi.
Poi a maggior ragione che una prima gravidanza è andata male, non immaginate quanto amore riversiamo sulla nostra bimba.
Mia moglie ha anche passato periodi da sola con Gaia perché io ero all’estero per lavoro e piuttosto che farla piangere, mia moglie rinunciava anche a mangiare. Non ho mai visto nessuno amare così tanto qualcuno.
Tutte queste premesse sono necessarie per capire in che ambiente sta crescendo Gaia.
Gaia è stata sempre legatissima alla mamma, anche per la nanna, senza la mamma non si addormentava.
La piccola per darvi un’idea di come la cresciamo, va a letto alle 19 e si sveglia tra le 6 e le 7. Questo grazie alla routine che mia moglie le ha dato e al fatto che noi evitiamo di uscire la sera per non sconvolgere tale routine. Insomma Gaia è veramente la nostra principessa.
È sempre stata solare, allegra ma da un mesetto circa ha iniziato a picchiare la mamma.
Ha sempre dimostrato la sua rabbia con tentativi di schiaffi ma poca roba.
Adesso alle volte ha un vero e proprio rifiuto della mamma che non può neanche avvicinarsi ne darle da mangiare.. mia moglie ovviamente ne soffre tantissimo e anche io, perché veramente mia moglie ha sacrificato tutto per Gaia.
Dovete sapere che da metà dicembre a fine febbraio io sono stato a casa senza lavorare perché stavo preparando i documenti per un altro lavoro all’estero dove ci troviamo attualmente tutti e tre.
Prima che loro mi raggiungessero, sono dovuto venire 2 settimane e loro sono state da sole. In queste due settimane Gaia è stata un amore con la mamma.. attaccata a lei come non mai.. poi sono tornato io e lei ha ricominciato.
Nel volo che ci ha portato qui (in Arabia), Gaia non si è staccata mai da me e picchiava la mamma… poi qui si era tranquillizzata durante la settimana di lavoro per poi tornare aggressiva nel weekend. Mi sento responsabile per averle creato un trauma da abbandono e che mia moglie ne subisce le conseguenze.
Non sappiamo cosa fare… per favore ci serve un consiglio su come comportarci con Gaia.
Grazie mille
Saluti

Carissimi genitori,

grazie per averci scritto. Tra le righe leggiamo preoccupazione per la vostra bimba, bimba che definite la vostra principessa. È naturale investire molte risorse ed energie per i propri figli, trattandoli e considerandoli dei veri principi e principesse. Talvolta però ci costruiamo realmente un’immagine idilliaca di questi bimbi che sono sempre stati bravi e coccolati tra le braccia amorevoli del proprio papà e della propria mamma. E quando i bimbi cominciano ad avere comportamenti diversi ci allarmiamo perchè quello che fa il nostro bimbo si scontra con la nostra immagine di lui e con i nostri sentimenti.

I comportamenti dei bimbi hanno sempre un significato, altrimenti non avrebbero ragione di esistere; comportamenti come il rifiuto del cibo, l’aggressività, le difficoltà sfinteriche allarmano molto i genitori. Si verificano proprio per far sì che i genitori si preoccupino; solo in questo caso, come fate voi, i genitori possono fermarsi e iniziare ad interrogarsi su cosa sta accadendo, su cosa vogliono comunicare e soprattutto che cosa fare. La vostra bimba in questo momento vi ha dato una grossa opportunità.

Immaginiamo quanto non vi faccia stare sereni vedere la vostra bimba nei momenti di aggressività; il comportamento aggressivo è legato ad un’emozione specifica che è la rabbia. La rabbia, nel linguaggio comune, viene talvolta etichettata come un’emozione negativa, ma non è affatto così. La rabbia segnala che qualcosa non ci sta bene, che c’è una sensazione di disagio e quindi è bene che venga espressa.

Di fronte al comportamento aggressivo della vostra bimba, la prima cosa da fare è fermarla e contenerla: “Non si alzano le mani alla mamma, capiamo che sei arrabbiata ma non si fa!”. Le parole poi le troverete voi. Va sgridata con un atteggiamento autorevole ed inoltre è necessario nominare l’emozione della rabbia, anche se la bimba non risponde: “Sei arrabbiata? Pensiamo che in questo periodo sei proprio arrabbiata e ti viene da alzare le mani, ma non va fatto assolutamente.”

I bimbi vanno aiutati a regolare le loro emozioni e un valido aiuto è la lettura di alcuni libri sulle emozioni; in questo caso sarebbe utile il libro “Che rabbia”. Inoltre i bimbi piccoli usano le mani perchè ancora non hanno padronanza del linguaggio verbale ed è per questo che gli adulti devono invece nominare e parlare delle emozioni ai bimbi; in questo modo forniscono gli strumenti necessari per il passaggio da un piano non verbale (schiaffi, calci) a quello verbale (“Sono arrabbiato!”).

In genere i cambiamenti sconvolgono dal punto di vista emotivo tutti, bimbi ed adulti; è anche possibile che un po’ di rabbia sia stata generata dal trasferimento e dai periodi di assenza di papà: i cambiamenti necessitano di tempo per essere metabolizzati e per trovare un nuovo equilibrio.

Prima di concludere, vorremmo aggiungere una cosa legata al fatto che il comportamento aggressivo è diretto a mamma. Ci sembra di capire che la bimba abbia trascorso molto tempo con mamma, non essendovi affidati ad altre figure. È importante per la bimba e per la mamma iniziare ad avere dei momenti di separazione, anche solo qualche ora. La rabbia dei bimbi spesso si riscontra proprio in quelle relazioni in cui la mamma e la bimba sono legate in modo eccessivo e non hanno la possibilità di sperimentarsi in contesti diversi, dove possono sperimentare la mancanza l’una dell’altra e la possibilità di pensarsi. Questo è fondamentale per favorire nella bimba il processo di costruzione della propria identità; “Sono una persona legata ai miei genitori, ma diversa da loro”.

I bimbi devono acquisire sicurezza e fiducia per potersi muovere nel mondo e questo lo possono fare solo sperimentando gradualmente piccole separazioni dai genitori. Non abbiate paura di sconvolgerle i ritmi o di prendervi spazi di coppia per voi. Vostra figlia percepirà il vostro amore anche quando non siete lì con lei.

Un caro augurio

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