Gentile signora,
premetto che non mi è possibile dirle molto rispetto a quanto lei chiede perché le informazioni che ho a disposizione sono poche, le invio comunque due suggestioni:
– immagino che in passato, per le difficoltà di linguaggio, vi siate rivolti a un collega e a un logopedista e penso che oggi gli stessi professionisti, che conoscono la situazione e il bambino, potrebbero essere consultati per avere qualche indicazione. Mi sembra che il bambino stia, con il suo comportamento, chiedendo aiuto e credo che coinvolgere un professionista sia necessario.
– della sua lettera mi ha colpito molto la sua affermazione “evitiamo proprio di uscire”. Questo è un atteggiamento che si vede spesso nei genitori quando sono scoraggiati e si sentono lì lì per gettare la spugna, ma è importante ricordare che con i nostri comportamenti noi inviamo un messaggio ai bambini e loro sono bravissimi a leggere i nostri messaggi.
In questo modo il messaggio non è positivo, né incoraggiante.
Sarebbe importante uscire, fare un patto con lui prima, accordarsi sui comportamenti che può e non può mettere in atto. Certo non funzionerà subito e non funzionerà sempre, ma la prima cosa di cui il bambino ha bisogno è di sapere che i suoi genitori sono dalla sua parte e che lo aiuteranno a superare il problema.
Spero di esserle stata utile
Cordialità