Buongiorno Signora Emanuela,
nella mia esperienza professionale, e anche di mamma, ogni volta che sento da un bambino la frase: “non mi piace, non ne ho voglia”, si accende nella mia testa una lampadina. Spesso queste frasi vengono utilizzare dai piccoli per evitare un’ulteriore richiesta da parte del genitore/adulto, esse sottendono una difficoltà nell’eseguire il compito che viene chiesto di cui il bambino ha una parziale consapevolezza della difficoltà che egli presenta.
Il suo bambino dimostra “totale disinteresse per il disegno e/o colorare” e da un punto di vista pratico una problematica di impugnatura sia a livello di prensione digitale (delle dita) sia a livello del polso, quindi di gestione del gesto grafico. Questi elementi suggeriscono che, ad oggi, suo figlio non abbia ancora appreso in modo corretto la postura adeguata per il disegno/coloratura e per la futura scrittura: le difficoltà che presenta potrebbero creargli una tensione muscolare alla mano, al polso, al braccio e alla spalla (come avviene anche a noi dopo molto tempo che scriviamo – e non siamo più abituati a farlo), oltreché poca soddisfazione nel vedere realizzati le sue creazioni grafiche.
Le consiglio caldamente, anche in vista di un futuro percorso di apprendimento della scrittura, di rivolgersi ad uno specialista della zona, nello specifico mi riferisco ad un Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva che effettui un percorso di riabilitazione del gesto grafico. Può chiedere al suo pediatra un riferimento oppure contattare Associazione Italiana Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva. Il neuropsicomotricista, attraverso un percorso strutturato e specifico (a volte effettuato in gruppo di pari) permetterà a suo figlio in breve tempo di imparare a tenere il pennarello, la penna e tutti gli strumenti di scrittura in modo adeguato.
Una volta appreso in modo corretto la prensione del pennarello e la postura corretta, inizierà ad appassionarsi al disegno e tutto ciò che ne è correlato!