27 Luglio 2018 L'ESPERTO RISPONDE

Lucia Barolo

La dott.ssa Lucia Barolo, Psicologa e Neuropsicologa, svolge valutazione e riabilitazione neuropsicologica per i disturbi cognitivi, sostegno per disagi del bambino e dell’adolescente; attività di parent training; attività di consulenza tecnica di parte legate a separazioni e divorzi, affidi e valutazioni delle capacità genitoriali; interventi di supporto e sostegno alla genitorialità; attività di sostegno psicologico alle coppie con bambini con difficoltà cognitiva e fisica. Riceve su appuntamento presso il suo Studio di Torino e presso lo Studio Emovere, viale Angeli 26/bis – Cuneo cell. 339-3163133 - [email protected]

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Disturbo dell’attenzione in un bambino di 9 anni

Buongiorno,
mio figlio di 9 e mezzo di anni ha difficoltà a scuola nell’attenzione.
Ha difficoltà emotivo comportamentale con forte componente reattiva alla complessa situazione genitoriale, valutata dalla psichiatra, ha poca autostima.
Come madre come posso aiutarlo? purtroppo suo padre si è escluso…
Grazie

Buongiorno Signora,

Le difficoltà di attenzione scolastiche possono derivare sia a problematiche specifiche di attenzione, sia dovute a difficoltà di apprendimento ed anche, come da lei anticipato, da questioni emotive.

Rispetto all’attenzione sugli apprendimenti, sia in classe che duranti i compiti a casa, esistono molti giochi semplici che possono aiutarlo ad imparare come restare attento giocando, ad es. Dobble, Manolesta – Ed Erikson. I giochi possono essere fatti in modo ludico, sia come attività a sé sia come strumento attivante per l’attenzione, quindi poco prima di iniziare i compiti, così che il bambino si predisponga ad una modalità più proficua e precisa sui compiti.

Rispetto all’autostima, la situazione genitoriale a cui lei fa breve accenno, potrebbe avere influito sulla sua crescita, in quanto soventi i bambini tendono a sentirsi i colpevoli delle difficoltà della mamma e del papà o come causa scatenante o perché non riescono ad aiutarli.

La consapevolezza sulle proprie capacità può essere rinforzata dai genitori, passo a passo, ossia per ogni piccola azione, gesto e attività che il minore svolge in modo soddisfacente dargli un rimando positivo così che lui giorno dopo giorno possa riacquistare fiducia in sé stesso dalle piccole alle grandi cose.

Per i bambini a volte basta sentirsi coinvolti nelle attività anche quotidiane dei genitori, gli basta essere “visti” e veder riconosciuto il proprio ruolo di bambino e di figlio.

Incoraggi e supporti suo figlio ogni giorno, sarà un lavoro impegnativo, ma lo aiuterà!

Buon lavoro

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