Cara mamma, immagino lo spavento per voi e il vostro bambino durante l’episodio in cui avete fatto la manovra di disostruzione pediatrica.
Da quello che lei ci scrive, il bambino, subito dopo quell’episodio, aveva ripreso a mangiare serenamente.
Successivamente si ripresenta un nuovo episodio, molto simile a quello precedente: ecco che il bimbo si trova a rivivere le medesime emozioni o qualcosa di simile a quello che ha precedentemente vissuto. La paura viene rivissuta e non sappiamo bene se questa sia la responsabile delle sue difficoltà alimentari.
Sembrerebbe di si, dato che il rifiuto a mangiare si è manifestato successivamente all’episodio della carota. Il rifiuto dei cibi solidi farebbe pensare proprio alla paura che ha vissuto ed ad un forte timore che ciò possa riaccadere. Per prima cosa, proverei a parlare col piccolo, rispetto a quello che è accaduto.
Da quello che mi ha scritto, non so se lo avete già fatto, ma sarebbe molto utile provare ad esplorare insieme come ha vissuto quel momento e condividere insieme le paure e le emozioni che avete provato in questi istanti così brutti.
Alcune domande potrebbero essere: “Hai provato paura?” oppure “Come ti sentivi quando non riuscivi a sputare o ingoiare quel pezzettino?” E’ importantissimo che ne parliate e che esplicitate come genitori anche le vostre emozioni… del tipo: “Anche io mi sono spaventata tantissimo”, oppure “Cercavo di aiutarti in tutti i modi ed ero molto agitata” o ancora “Mi sono tranquillizzata solo quando sei riuscito a sputare via il pezzo”.
Si può chiedere al bambino come mai non vuole mangiare i cibi solidi e, soprattutto, se ha paura che quello che è già accaduto si ripeta nuovamente. Se la sua risposta è positiva a questa domanda, è utile “normalizzare”, ovvero dire al bambino che la sua paura è assolutamente legittima e che può capitare di avere paura, dopo ciò che è successo.
Infine è importante sottolineare che è accaduto anche ad altri bambini (perché non si senta l’unico a cui è accaduto).
Ci chiedeva se ripartire con l’alimentazione da cibi non solidi. Le consigliamo di non farlo e di aiutare il bimbo magari proponendo insieme a lui di tagliare i pezzi più piccoli proprio per aiutarlo dato che si trova in un momento di difficoltà. Potrebbe per esempio chiedergli quali cibi preferisce mangiare e con quali cibi si sente più tranquillo.
E’ importante che il bambino percepisca da voi che capite la sua paura e che siete lì insieme a lui per aiutarlo gradatamente a riconquistare un buon rapporto con i cibi solidi. Potrebbe inizialmente proporre la frittata, l’hamburger, le verdure cotte – ovvero cibi che sono più facili da masticare – per poi passare, quando lo vedete più sereno, a cibi più solidi.
Ci chiedeva anche se è il caso di contattare una psicologa; proverei prima a seguire i consigli sopra descritti e successivamente, se il problema dovesse persistere, chiederei un consulto.