13 Dicembre 2016 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Figli e separazione

Buongiorno,
sono una donna di 38 anni separata con un figlio di 6 anni, da un anno ho una relazione con un uomo che ha due figli una ragazza di 21 e un ragazzo di 12. Abbiamo gestito la relazione in modo graduale e sempre gradualmente ci siamo inseriti nei due rispettivi contesti famigliari, con mio figlio non vi è nessun tipo di problema, ha accettato il mio nuovo compagno ci va d’accordo ed è felice quando siamo tutti insieme. Il problema arriva dai suoi figli, la figlia nemmeno mi vuole sentire nominare, il figlio invece,  con cui ho rapporto dato che vive con il padre 3 giorni a settimana, è gelosisimo di me, se ha convenienza gli va bene fare le cose insieme altrimenti mette il muso e fa le piste perché non vuole che io stia con loro. Abbiamo passato le vacanze tutti insieme in camper (io, mio figlio, il mio compagno e suo figlio) e tutto è andato bene, poi sembrava che le cose andassero per il verso giusto era più sereno, mi parlava guardandomi in volto stava anche solo con me, a distanza di due mesi siamo ripiombati nel buio, non mi saluta, non mi guarda in faccia e ha detto al padre che mi patisce, è geloso del fatto che mi vuole bene,  vorrebbe vedere il padre solo. In tutto questo io cerco di assecondarlo, non ho mai forzato la mano, ho cercato di stimolarlo e di fargli vedere che se anche io ci sono il suo papà resta il suo papà che non ha motivo di entrare in competizione con me, non mi sono mai intromessa in eventuali discussioni fra lui e il padre, non mi sono mai sostituita alla madre e non ho mai parlato davanti a lui della madre o della sorella. Il padre gli ha parlato e ha cercato di fargli capire che l’amore che prova per me è diverso dall’amore che prova per lui, gli ha spiegato che l’amore per un figlio è qualcosa di indissolubile, di importante e unico, che nessuno gli porterà mai via il suo papà o il suo amore. Cosa posso/possiamo fare? tenga presente che viviamo a 150km di distanza e che nel nostro futuro c’è l’idea di una convivenza ma fino a quando le cose non si sistemano non è possibile farlo. Tutto questo a volte porta tensioni anche fra me e il mio compagno che vorremmo tanto stabilire serenità fra tutti. Mi scuso per la lungaggine e saluto cordialmente.

Milena

Buongiorno Milena,
ri costruire una situazione familiare non è mai cosa semplice in quanto entrano nel campo fattori che con la “nuova” famiglia hanno poco a che fare, mentre ne hanno molto con i singoli membri: rancori tra ex coniugi, gelosie tra fratelli, incomprensioni tra genitori e figli e molti altri meccanismi di questo tipo vengono amplificati dalla nuova situazione. Il nuovo gruppo che si viene a formare diventa quindi un terreno fertile per fare emergere questioni che con molta probabilità c’erano già, ma erano latenti e celate da meccanismi che tenevano comunque in equilibrio la situazione precedente.
Il comportamento che lei descrive nella lettera è assolutamente adeguato, tenga anche in conto la giovane età del ragazzo, a cavallo tra pubertà e adolescenza e anche quella della ragazza che è, invece, in piena adolescenza.
Non entro nel merito della relazione che lega il suo compagno ai suoi figli perchè avrei bisogno di conoscere la loro storia familiare e la crisi coniugale, quel che è certo è che per i figli la separazione dei genitori è sempre vissuta come qualcosa di personale e l’impatto emotivo che ne deriva dipende sia da fattori personali sia da come viene gestita dai genitori.
Voi state insieme da un anno e, immagino, che i figli siano a conoscenza della vostra relazione da un tempo più recente, forse hanno bisogno anche di un tempo maggiore per mentalizzare la nuova situazione che ha sicuramente per loro sancito definitivamente l’inizio di un tempo nuovo a cui, probabilmente, non erano ancora pronti. Indipendentemente dall’età infatti, i figli nutrono spesso la segreta speranza che le cose si mettano a posto, che la famiglia si possa in qualche modo ricostruire. La vostra unione può essere arrivata come il suono di un gong che ha stabilito la fine di una storia, più che l’inizio di un’altra.
D’altra parte noi adulti molto spesso tendiamo a semplificare un po’ le cose e ad adultizzare i nostri ragazzi attribuendo loro capacità emotive che non ci sono ancora.
Queste situazioni hanno inevitabilmente un impatto anche sulla relazione, specialmente se fattori contingenti ci spingono a prendere decisioni che per noi sarebbero adeguate ma che lasciano un malcontento negli altri legami. Forse è possibile darsi un po’ di tempo in più e vivere la storia pur affrontando qualche difficoltà.
Spero di esserle stata utile
Cordialità

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