6 Ottobre 2017 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Figlio deriso che fare?

Buongiorno, oggi mio figlio stasera è scoppiato a piangere mentre sono andata a prenderlo ad un compleanno. Sono entrata nella stanza e ho visto un compagno di classe che gli faceva dei versi e lui si è rigirato aggredendolo, cosa che non gli avevo mai visto fare.
L’ho sgridato spiegandogli che non è in modo giusto di reagire, e l’altro bambino continuava a deriderlo.
Quando è salito in macchina è scoppiato in un pianto interminabile e mentre piangeva mi ripeteva che sua reazione era dovuto a continue prese in giro.
Arrivati a casa l’ho fatto calmare e mi ha spiegato che a scuola lo prendono in giro soprattutto i compagni maschi perché non gli piace il calcio ed il suo sport preferito è l’equitazione: lo accusano di non saper giocare a calcio, e anche se chiedere loro di lasciarlo stare e non si propone a giocare con loro perché non gli piacciono i loro giochi, continua a venire deriso.
Cosa devo fare?
Simona

Buongiorno Simona,
ad una prima lettura la sua lettera fa pensare ad un caso di bullismo, di cui si sta finalmente molto parlando in questo periodo. Il fenomeno è purtroppo molto diffuso, in modo particolare nelle scuole, ma dobbiamo fare attenzione a non confondere il bullismo con gli sfottò e il comportamento competitivo tipico di una lunga fase dell’età evolutiva. Quando si parla di bullismo ci si riferisce a quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, il “bullo”, nei confronti di un altro percepito come più debole, la vittima. Si parla propriamente di bullismo quando qualcuno è oggetto è prevaricato e viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto deliberatamente da una o più persone. Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su un’altra persona.

Faccio questa precisazione perchè ritengo sia molto importante sia per gli adulti educatori, sia per i ragazzini che vivono questi stadi di crescita. Infatti affrontare litigi e discussioni tra coetanei come fossero sempre casi di bullismo è una modalità del tutto errata che non aiuta le parti coinvolte. Da genitori dobbiamo pensare non solo a nostro figlio ma anche alla “controparte” che è altrettanto bambino o ragazzino, quindi la nostra predisposizione mentale nell’affrontare la situazione è di fondamentale importanza.

Purtroppo non conosco l’età di suo figlio, quindi devo darle una risposta generica:

– parlare con l’insegnante per conoscere la situazione e per farle conoscere lo stato d’animo dell’alunno

– parlare molto con il bambino, dargli modo di sfogarsi e di raccontare cosa accade

– spiegare al bambino che spesso queste prese in giro derivano da invidia e dalla mancanza di conoscenza di ciò che viene deriso

– se siamo nell’ambito della scuola di educazione primaria, parlare con le altre mamme non per accusare i loro figli, ma per cercare un’alleanza con loro

Spero di esserle stata utile

Cordialità

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