Cara mamma,
bisognerebbe capire il motivo per cui non vuole attaccarsi.
Ricordo che al corso sul sostegno all’allattamento mi aveva molto colpito la pratica comune di molte mamme, me compresa, di non limitarsi a porgere il seno sostenendo il pargoletto con la mano sulla schiena ma di “infilare” il capezzolo nella sua bocca spingendolo con una certa pressione verso il nostro torace.
Questa abitudine implica necessariamente una risposta nel bebè di incurvarsi all’indietro e crea una certa tensione o “balletto” come lo chiamo io in cui entrambe le parti rimangono sospese e incerte.
A volte è sufficiente cambiare la posizione dell’attacco circondandoci di cuscini (dietro la schiena e sotto le braccia) o sperimentare l’allattamento sdraiate su un fianco.
È fondamentale avvicinare il bimbo al seno con il capezzolo che punta al suo nasino in modo da facilitare la completa apertura della bocca.
Senza fretta.
Noterai che la creatura annusa, sporge la lingua un po’ di qui e un di lì per poi tuffarsi spontaneamente per le sorsate… la ricerca del seno è importante tanto quanto il riempire il pancino in quanto stimola i sensi e la percezione di sé stessi avvolti e contenuti nelle braccia.
Per noi è importante questa attesa perché ci consente di comprendere il loro carattere, di stabilire tempi e ritmi comuni, di coltivare la pazienza e di gustarci la meraviglia della loro intraprendenza.
Laddove ci siano difficoltà di altra natura non esitare a contattarmi.
