27 Giugno 2017 L'ESPERTO RISPONDE

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La paura dell’asilo

Buongiorno,
sono la mamma di Lara una bimba di 4 anni che dall’età di 2 anni e mezzo frequenta la scuola materna con grande piacere.
Lara da circa 4 settimane ha completamente stravolto l’equilibrio familiare.
Ecco le tappe brevemente:
Dal 1° marzo io inizio il part time. Lara mi vede dalle 13,30 e non più alle 19,00. Non passa + tutta la sua giornata con i nonni.
Le prime settimane tutto va bene.
Poi le ho fatto provare una lezione di nuoto. Dopo un tuffo, spaventata, fa la pipì addosso in acqua e comincia a piangere a dirotto.
Dopo qualche giorno all’asilo non riesce a tirarsi giù le calze in tempo e si fa la pipì addosso.
Alla 2° lezione di nuoto, non vuole entrare neppure in acqua, piange forte e ha paura di fare la pipì addosso.
Da allora Lara non fa più volentieri la pipì e si rifiuta di farla, se fuori casa.
A nuoto non è mai più andata.
A danza (che frequenta ormai da mesi) non vuole assolutam più andarci. Da circa 3 settimane non vuole più andare all’asilo oppone resistenza “attiva” a me e alle maestre, piange a dirotto, si dimena e già dalla sera precedente piange e si mostra “triste”.
Lamenta tutti i mali del mondo. E’ diventata aggressiva verbalmente soprattutto con me.
Continua a dire che “ha paura” e che “se poi le manco???”
Questa situazione comincia a pesare, non riusciamo a distinguere il capriccio dal malessere “reale”, non sappiamo se la strategia della durezza e determinazione va a peggiorare una situazione di disagio oppure se può servire.
Grazie per l’aiuto.

E’ un lavoro un po’ da psicologa, come educatrici possiamo provarci anche perché accade spesso di trovarci di fronte a bimbi che “ci provano” in senso buono.

Due sembrano gli eventi scatenanti: 1. mamma è più presente nel tempo “dopo la scuola”, prima era sicuramente la nonna a portare Lara a danza e lei ci andava senza problemi. Ora è mamma che se ne occupa, per Lara il “tempo danza” diventa tempo che non trascorre con la mamma che non è al lavoro. Lo stesso per il nuoto, emozione nuova, paura per il nuovo e spavento per il tuffo, uniti al fatto che un po’ a tutti l’acqua fa venire voglia di fare pipì ecco “l’incidente”!
Come sarà stato commentato.. è sempre difficile quando accadono queste cose trovare la giusta via di mezzo tra lo sgridare il bambino perché poteva evitarlo e comunque far capire che non si fa.. e l’evitare di dare troppo peso facendo aumentare l’ansia e quindi “scatenando l’incidente…
Essendo capitato insieme ad uno spavento la reazione avrebbe dovuto essere “non importa quando si ha paura può succedere… non ti preoccupare non capiterà più, i tuffi magari li farai quando ti sentirai più sicura…”
2. La pipì: il primo caso è un incidente a seguito di uno spavento, è abbastanza normale; il secondo pure perché può succedere, alla materna mentre stanno giocando vanno spesso in bagno all’ultimo momento ed inoltre aveva i collant o la calzamaglia che non aiutano l’autonomia. Se è stato dato troppo peso agli incidenti la bambina potrebbe aver paura di fare brutte figure e quindi di non essere grande… regredisce nel comportamento e non vuole più fare le cose che la preoccupano, a nuoto ha già fatto una brutta figura, a scuola pure, a danza non vuole rischiare…
A casa non ha problemi a fare pipì, li ha solo in mezzo ad altre persone, non vuole fare figuracce…
Il consiglio da maestra e da mamma sarebbe di ammorbidire e sottovalutare la pipì… può succedere, anche i grandi spaventati possono “farsela sotto..” “La calzamaglia è difficile da gestire…”.
Darle delle giustificazioni agli incidenti spiegarle che alla sua età può ancora accadere di sbagliare. A nuoto non ci state andando quindi il problema è risolto. Magari a settembre ci riprovate, a scuola con il tempo un po’ più caldo la calzamaglia non si usa più, magari in questi giorni di pioggia un bel jeans con elastico o una tuta sfiziosa spiegandole che così è più facilitata ad andare in bagno e che se succede non importa però lei si deve impegnare (non bisogna neanche farle pensare che è meglio si fa la pipì addosso… ).
Con danza o la porta la nonna, facendole credere che mamma un pomeriggio alla settimana deve lavorare e quindi ricreando le condizioni precedenti al part-time per vedere cosa succede… oppure magari lasciate stare e mettete l’accento sul tempo mamma/figlia in cambio di maggiore serenità alla scuola materna dove però bisogna sottolineare che alla sua età è importantissimo andare per imparare tante cose ed avere tanti amici.
Forse questa mamma ha fatto, a fatica, la scelta di un part-time per stare con la bimba, ma ai bambini fa bene la routine e la sua routine funzionava…
Ci vuole un po’ di tempo per abituarsi al nuovo anche se il nuovo è stato creato per il benessere.
Buona fortuna a tutta la famiglia e cercate di non vivere la questione con ansia… l’ansia peggiora tutto.
Ammorbiditevi su pipì e danza per restare ben fermi sulla scuola, vedrete che andrà meglio…
buona fortuna Erika e Patrizia

Bimboporto Scuola d’infanzia corso Lombardia 24 San Mauro – Autoporto Pescarito tel. 011.2740980

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