30 Dicembre 2016 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

Tutti gli articoli >  

Home  > L'esperto Risponde  > Lasciar piangere i bambini dai 6 mesi per addormentarli può traumatizzarli?

Lasciar piangere i bambini dai 6 mesi per addormentarli può traumatizzarli?

Buongiorno, la mia puericultrice nonché tata mi sta facendo da consulente per abituare i miei due bambini di 7 mesi a dormire e come metodo mi sta sostanzialmente dicendo che una volta stabilita una routine e degli orari fissi devo entrare nella stanza adagiare i bambini nel loro lettino con il loro dudu e la loro copertina, accendere una ninna nanna – sempre la stessa- ad alto volume e lasciarli soli. Se piangono e urlano disperati non entrare più nella stanza. Se si risvegliano durante la notte lasciarli piangere da soli affinché imparino a cercarsi il sonno da soli e non pretendano sempre il
contatto con la mamma. Ho paura che questo metodo possa traumatizzare i miei figli ed avere delle ripercussioni in futuro. Ho bisogno di un parere esperto a tal riguardo perché, è vero che sono completamente esausta per colpa della mancanza di sonno ma non vorrei mettere a repentaglio la salute dei miei figli.

Cara mamma,

la domanda che ci pone è molto importante e ci permette di fare luce su uno degli argomenti più sentiti dai genitori oggi: Il sonno dei bambini.

Rispondo subito, e in modo diretto alla sua domanda, dicendole che lasciar piangere i bambini da soli nella loro stanza NON è un buon metodo per insegnare loro a dormire in modo sereno e a sviluppare l’autonomia. Lo sconsiglio vivamente.

Ma lei lo sapeva già, la sua sensibilità l’ha messa subito in allarme e questo è il primo passo per diffidare di un metodo che ormai la comunità scientifica non approva.

I bambini hanno bisogno di amore, di sostegno, di calore, ma soprattutto hanno bisogno che gli venga insegnato ad essere autonomi, hanno bisogno di essere guidati per diventare grandi.

Il sonno del bambino segue un andamento molto diverso da quello di un adulto.

Ad esempio un bambino di 6 mesi circa dorme in media 14 ore, 4 giornaliere, suddivise in più momenti e le restanti nella fase notturna, non continuativamente però.

Durante il sonno poi i bambini passano più tempo nella fase REM del sonno piuttosto che in quella pesante e sono quindi soggetti ad un maggior numero di risvegli.

La loro necessità di contatto dipende inoltre da numerosi fattori, ma è importante sapere che ogni volta che loro ci cercano durante la notte esprimono un bisogno, e rispondere a questo bisogno è il primo passo perché loro possano crearsi una buona base per una sana autostima.

Il sonno è inoltre fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino e cambia adeguandosi alla crescita e alle sue esigenze.

Per il bambino imparare a dormire è una tappa fondamentale che lo porterà verso l’autonomia e nello stesso tempo, per il genitore, è una prova importante verso la separazione.

Concordo con la puericultrice che creare una routine di addormentamento sia fondamentale per permettere ai bambini di entrare nel sonno e capire in quale fase della giornata ci si trova ma questo va fatto con la dolcezza, la pazienza e la fermezza che i genitori hanno dentro di sé.

Sarebbe importante conoscere alcune informazioni sul modo in cui i bimbi si addormentano ora e su alcune routine che avete. Certo con due bimbi la fatica si moltiplica, e per questo è ancora più importante seguire non solo le regole del sonno, ma anche le esigenze dei bambini e della famiglia.

Ad ogni modo creare una routine vuol dire guidare i bambini verso il sonno con azioni ben riconoscibili.

E’ importante ad esempio spegnere le luci, abbassare i toni e i volumi e rallentare le attività almeno un’ora prima della nanna, in questo modo potrà aiutare i suoi bambini a regolare il sonno.

In pratica questo vuol dire limitare i suoni forti, giochi rumorosi o di attività, volumi alti di televisioni o musiche varie (anche di ninna nanne).

I rituali della nanna sono molto vari e soprattutto molto personali, sta a lei e ai suoi bimbi trovare quello giusto per voi, quello che vi piace di più e che vi fa star bene. Molte mamme ad esempio amano leggere storie, altre fare il bagnetto prima della nanna, altre ancora massaggiare delicatamente i bimbi, ma tutte comprendono il contatto, la vicinanza e l’attenzione.

Anche il canto di ninna nanne ad esempio è utile e piacevole, il suono della voce è un calmante naturale, la voce della mamma infatti stimola nei bambini il rilascio delle endorfine e rende più profonda la respirazione.

L’obiettivo di tutto questo è dire ai bambini “ti stai addormentando in un posto sicuro, pieno d’amore e serenità, non ti preoccupare, mamma e papà sono qui con te”, quando saremo riusciti a far passare questo messaggio i bambini avranno più possibilità di addormentarsi da soli perché sapranno che in quella stanza non c’è nulla di cui preoccuparsi e avranno raggiunto una buona sicurezza per riaddormentarsi da soli.

L’ultimo suggerimento che le posso dare è di seguire quell’istinto e quella sensibilità che l’hanno portata a capire che lasciar piangere i suoi bimbi disperatamente non è una buona strada né per lei né tantomeno per loro, ma sono sicura che troverà la sua strada personale per guidarli verso l’autonomia.

Un caro saluto

Chiedi all'esperto

Vuoi fare una domanda ai nostri esperti? fa la tua domanda compilando il form, selezionando come argomento quello più pertinente alla tua domanda

INVIA DOMANDA
Categoria:
Argomenti:

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti