19 Settembre 2017 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Mantenimento dei minori

Buon giorno avvocato,
la ringrazio anticipatamene per la disponibilità.
Sono separata con un figlio che attualmente ha 17 anni, in fase di separazione il giudice ha stabilito per il mantenimento di mio figlio da parte del padre un assegno pari a 400 euri mensili.
Il padre si è reso inadempiente per mesi, così ho richiesto il pagamento diretto alla ditta dove lavorava con relativa sentenza e disposizione giudiziale: la ditta doveva trattenere direttamente il dovuto dallo stipendio e versarlo al minore.
Ormai sono 4 mesi che l’azienda non rispetta più questa sentenza e non mi versa più il corrispettivo, sicuramente dietro richiesta del padre, che mi risulta lavori ancora alle loro dipendenze.
La mia domanda è: Può un azienda non rispettare una sentenza giudiziale dietro richiesta del dipendente? E’ opportuno mandare prima una missima all’azienda dove chiedo spiegazioni di tale negligenza? E poi essendo mio figlio ancora mio posso formulare una denuncia per mancati alimenti?
Anticipatamente ringrazio.

Cara lettrice,

avendo lei un legale che la segue e che conosce la questione, ovviamente, la cosa più opportuna sarebbe in primis sentire il suo parere, è possibile, infatti, che il mancato versamento sia legittimo (dipende dal contenuto della sentenza e da altri fattori tecnici).

Se, effettivamente, non vi sono ragioni giuridiche idonee, ritengo possa essere comunque utile, oltreché opportuno, mettersi in contatto con l’azienda per comprendere cosa stia accadendo per mezzo di una raccomandata. Solo successivamente valuterei azioni giudiziarie (sempre lunghe e costose per chi le intraprende e dunque evitabile nel limite del possibile).

Per rispondere in modo più preciso alla sua domanda, se il datore di lavoro persiste nell’adempimento (e non ha ragioni legittime e lecite per farlo), è proprio la legge a stabilire che il coniuge creditore ha azione diretta esecutiva nei suoi confronti per il pagamento delle somme dovutegli quale assegno di mantenimento. Per azioni esecutive si intendono, per capirci, le varie forme di pignoramento.

Quanto al profilo penale, direi che in questo momento, sulla base di quanto Lei mi racconta, non vi sono presupposti  idonei per una denuncia al suo ex marito, ma, ovviamente, non ho tutti gli elementi per valutare nel dettaglio il suo caso.

In generale, la invito alla lettura di un mio precedente articolo che approfondisce proprio gli aspetti penali connessi al mancato versamento di mantenimento ai figli.

https://www.torinobimbi.it/articoli/mancato-versamento-del-mantenimento-ai-figli-scatta-carcere.html

Un caro saluto

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