30 Aprile 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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Masturbazione infantile

Salve sono la mamma di una bimba di tre anni. Da quando le ho tolto il ciuccio a 18 mesi ha incominciato prima di addormentarsi a strusciarsi a pancia in giù sul lettino. Poi ha inziato all’asilo sulla sedia e ancora oggi lo fa parecchio all’asilo, a casa molto raramente. Ho consultato una pscologa dell’età evolutiva e mi ha rassicurato che è normale e che l’atteggiamento della bambina è una forma di compensazione, consigliandomi di mandare la bambina raramente all’asilo o di cambiare asilo!

Ma cambiando asilo, la situazione non è cambiata!

Ho provato a seguire i consigli come ignorarla, non sgridarla, ma a casa non lo fa mai, invece all’asilo lo fa parecchio e specialmente quando le propongono un’attività, e non si lascia facilemtente distrarre.

Premetto che è una bimba molto sveglia per l’età che ha, allegra  e serena, non gli hanno riscontrato nessuna forma di disagio se non l’inserimento all’asilo precoce (a 18 mesi).

La maestra mi ha detto che non lega con i compagnetti essendo tutti più grandi, e magari si sente a disagio! ed è molto viziata.

Tra l’altro ho seguito anche il consiglio di mandarla sempre meno, ma non è cambiato nulla! Anzi quando le chiedo cosa hai fatto oggi? lei mi dice proprio che ha fatto solo quello!!!!

Cosa devo fare ?

La tolgo del tutto dall’asilo sperando che d’estate dimentichi questa sua forma di consolazione?

La ringrazio anticipatamente della sua risposta!

Cara mamma,

la masturbazione infantile è assolutamente normale e può verificarsi anche in bambini molto piccoli. In genere, nella naturale esplorazione del proprio corpo, il bambino scopre che gli organi genitali offrono sensazioni calmanti e più piacevoli rispetto ad altre parti del corpo. E siccome il bimbo piccolo non conosce ancora il senso del pudore, non ha motivo per non toccarsi e per nascondersi agli sguardi altrui. Per questi motivi, la masturbazione, già a partire dai due anni, va accettata con serenità. La masturbazione, per i bambini, rappresenta una forma di consolazione alla quale ricorrere nei momenti di noia, stanchezza e solitudine. Il bambino che si masturba appare concentrato nell’atto stimolatorio e non prova alcun imbarazzo. Intorno ai tre/quattro anni, con lo sviluppo del senso del pudore, il bambino inizia a praticare la masturbazione in situazioni di intimità.

Di fondamentale importanza è la reazione dell’adulto a tutto questo, perché un atteggiamento di riprovazione o punitivo, rischia di sviluppare nel bambino dei tabù o delle reazioni negative nei confronti della sessualità.

Inoltre, può rafforzare l’autostimolazione dei genitali: pensare di compiere un atto proibito, può spingere il bambino ancora di più verso l’isolamento e l’autoerotismo.

Fortunatamente, questo non è il suo caso, in quanto nella lettera lei scrive che ha provato a seguire i consigli della psicologa, ignorando il comportamento masturbatorio di sua figlia e non sgridandola.

I bambini che si masturbano, spesso lo fanno perché sentono il bisogno di attenzione e coccole. Da qui si evince, quanto l’atteggiamento di condanna sia controproducente, e come appaiano invece appropriati la relazione affettiva e  il contenimento da parte del genitore. Cerchi di ritagliarsi del tempo da dedicare alla sua bambina: giochi con lei, le legga dei libri… Siccome la sua bambina non ha ancora sviluppato il senso del pudore, si masturba in pubblico. Con pazienza può provare ad educarla a non masturbarsi in presenza di altre persone, come le insegna a non mettersi le dita nel naso; in altre parole, può spostare l’attenzione sulle norme della buona educazione, senza drammi e soprattutto senza instillare il senso di colpa.

Però, la frequenza dell’atto masturbatorio in sua figlia è elevata. Il ricorso troppo frequente nell’ambito della stessa giornata o particolarmente prolungato, accompagnato da un isolamento dagli altri bambini, può essere considerato come un possibile segnale di disagio affettivo.

Il mio consiglio, è, come lei stessa ha suggerito, di non mandare la bambina all’asilo, visto che attua questa forma di compensazione così prolungata solo in questo contesto. Così potrà trascorrerebbe più tempo con sua figlia, accogliendo la sua richiesta di affetto, coccole e maggiori attenzioni.

Aspetti l’inizio del nuovo anno scolastico e verifichi con le maestre cosa succede. Se la masturbazione avrà la stessa intensità, al punto da distogliere la bambina dal gioco, dalla relazione con i compagni e le maestre, dalle attività scolastiche in genere, le consiglierei di rivolgersi nuovamente ad uno psicologo dell’età evolutiva o perlomeno al pediatra.

Saluti dalla psicologa

Dott.ssa Cristina Montanaro

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