2 Dicembre 2021 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Mia figlia di 4 e mezzo non vuole andare a scuola materna

Buongiorno mia figlia di 4 anni e mezzo ogni santa mattina non vuole andare all’asilo… lei é una bambina sensile, anche troppo, infatti, in genere é spaventata da qualsiasi rumore, ed in particolare dalle urla. Noi in casa siamo tranquilli: in casa lei è tranquilla anche se  capricciosa. E’ testarda: se le proibisci qualcosa inizia a disperarsi e ad imporsi. A scuola l’anno scorso appena entrava in classe, voleva uscire, ma poi con le buone la
maestra riusciva a incoraggiarla la giornata si svolgeva tranquilla, ma quest’anno, da due settimane oltre a non voler entrare, resta col broncio a testa bassa, mani sul viso, non gioca, non vuole fare merenda. Oggi addirittura ha buttato lo yogurt per terra e quando la maestra l’ha ripresa
ha pianto. Sono disperata, perché se l’assecondi é peggio , se la sgridi uguale, anche se sgridandola qualcosa si ottiene. Eppure a casa non gridiamo mai, siamo tranquilli. Con noi è una coccolona e vuole sempre bacetti e abbracci, ma se la si contraddice son dolori. Come devo fare all’asilo??? Perché. Fa così?????
Sono esausta non so che fare…. Help!!!

 

Cara mamma,

il momento di accompagnare a scuola dell’infanzia i nostri bimbi è sempre un momento importante, per noi e per loro, anche se spesso è un momento poco considerato.

Quanto sarebbe bello portare i propri bimbi a scuola, in orario, felici, sorridenti e andare via tranquilli affrontando con un sorriso la giornata. Bello sì, ma poco probabile.

Partiamo allora dagli obiettivi della scuola dell’infanzia: il primo obiettivo è inserire il bimbo in uno dei suoi primi contesti sociali dove possa avere la possibilità di apprendere le regole della socialità, della turnazione, della collaborazione e il modo di stare con gli adulti ed i coetanei.

L’altro aspetto importante è l’acquisizione graduale dell’autonomia, l’imparare a prendersi cura di sé sentendo i segnali del proprio corpo, sia fisici che emotivi.

Raggiungere questi obiettivi comporta un grande dispendio di energia e una grande capacità di adattamento da parte del bambino che lo raggiungerà nell’arco di tutti e tre gli anni.

Entrare in un mondo di autonomia e di regole sociali non è facile, è una sfida per i nostri bambini che lasciano il loro nido, il loro ambiente protetto di casa o del nido per entrare in un mondo diverso, fatto di condivisione, di rispetto dei tempi, di turnazione e di cooperazione.

Per questo è importante lasciare ai bambini il tempo per adattarsi a questa nuova situazione, e permettergli anche di mostrare la loro frustrazione e difficoltà ad inserirsi in un ambiente diverso.

L’ambietamento alla scuola materna è un processo complesso in cui si inseriscono molte variabili, e per ambientamento non intendiamo solo le prime settimane del primo anno. Ogni nuovo cambiamento è un nuovo ambientamento. Molti bambini ad esempio soffrono ad ogni rientro dalle vacanze, altri invece sembrano affrontare con entusiasmo i primi mesi di scuola per poi avere una crisi nei mesi successivi, altri ancora soffrono per tutti e tre gli anni. Questo dipende dal bambino, dal suo legame con la mamma e con la famiglia, dalle sue risorse e dalla tranquillità che i genitori riescono ad infondergli. Come dicevamo le variabili sono molte.

La sua bambina ad esempio sembra mal sopportare le urla in classe, e nella sua lettera ci fa chiaramente capire che questo è un elemento molto diverso dall’ambiente della vostra famiglia, evidenzia quindi la fatica della sua bambina ad adattarsi ad un ambiente diverso da quello di casa. Alla luce delle competenze che la bimba deve ancora sviluppare provate a lasciarle tempo per elaborare questa nuova situazione e provate ad accompagnare la bambina a scuola con la fermezza e la sicurezza di chi sa che questa è una grande risorsa per lei.

In ultimo non trascurate i consigli delle maestre e provate a chiedere a loro, che conoscono voi e la bambina, quali sono i suoi punti deboli sui quali lavorare e quali sono invece quelli di forza sui quali puntare.

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