9 Aprile 2015 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Mia figlia è ossessionata dal gatto

Buongiorno, mia figlia di 11 anni, già di per se chiusa e introversa è ossessionata dal gatto. Passa tutto il suo tempo libero con lui e appena non lo vede va in panico e piange. Esce di casa solo per la scuola che sente come un obbligo, ha abbandonato il corso di danza con una scusa e non frequenta nessun altro bambino. Uscire per una passeggiata o per la spesa comporta discussioni e non parliamo di passare fuori il week end, finchè non si torna ci tormenta per avere rassicurazioni sul fatto che il gatto non sia scappato o gli sia successo qualcosa. Sembra un problema banale ma per noi genitori gestire questa situazione è difficile e ci preoccupa molto. Ho sentito parlare della sindrome di Aspergen. Cosa possiamo fare?
Grazie in anticipo

Buongiorno Paola, nella sua lettera lei fa specifico riferimento alla Sindrome di Asperger, ma solo specifici test clinici possono dire se riguardi il caso di sua figlia oppure no e nessuno, fortunatamente, è in grado né può fare una diagnosi “per lettera”.  Accade spesso che leggendo la spiegazione di una patologia o di un disagio, ci si riconosca o si riconosca qualcuno dei propri familiari nei sintomi elencati, ma le assicuro che fare diagnosi è un processo complesso e non si procede spuntando quel che si ha o quel che manca. Questa è una sorta di trappola in cui cadiamo un po’ tutti quando cerchiamo su Internet, ma anche altrove, spiegazioni un po’ a caso, su un fenomeno che non ci è chiaro.

Il consiglio che mi sento di darle è quello di consultare uno psicoterapeuta vis à vis perché il quadro che lei presenta di sua figlia è difficilmente interpretabile attraverso una lettera. Senza pensare ad uno specifico disturbo o ad un altro, che non è nemmeno detto che ci sia un vero e proprio disturbo, mi sembra evidente che sua figlia manifesti un disagio che le impedisce di vivere con serenità la sua meravigliosa età, e questo mi sembra un motivo più che valido per aiutarla a superare questa crisi.

Come lei stessa afferma nella sua lettera, anche per voi genitori questa situazione è di difficile gestione. Sono certa che l’aiuto di uno psicoterapeuta aiuterà tutti voi a superare questo momento complesso, la invito quindi a rivolgersi con fiducia ad un professionista.

Cordialità

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