Cara Simona, per aiutare sua figlia è necessario capire se, come afferma lei “si è persa delle nozioni di matematica per strada” oppure se non si tratti di un disturbo dell’apprendimento scolastico, nella fattispecie il riferimento è alla discalculia.
La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria, la primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche, la secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, quali ad esempio la dislessia e altri.
Alcune delle difficoltà che si incontrano in caso di discalculia sono:
– difficoltà nell’identificare i numeri e nello scriverli
– riconoscere le unità
– saper scrivere numeri sotto dettatura
– numerare in senso progressivo
– svolgere operazioni matematiche
– imparare il significato dei segni (più, meno, per e diviso)
– analizzare e riconoscere i dati che permettono la soluzione di un problema
– apprendere le regole dei calcoli
– apprendere le tabelline
– svolgere compiti in sequenza
Il dubbio ha evidentemente colpito anche lei che ha portato sua figlia da un logopedista; devo però evidenziare che il logopedista è un professionista molto importante nel trattamento dei disturbi dell’apprendimento scolastico, ma in genere entra in campo nel momento “riabilitativo”, mentre per la fase diagnostica la figura di riferimento è quella dello psicologo che può essere affiancato anche da un logopedista e da altri specialisti.
Il consiglio è dunque quello di rivolgersi ad uno dei tanti centri che si occupano di disturbi dell’apprendimento al fine di aiutare davvero la bambina che sicuramente mette tutto il suo impegno e non capisce perché fatica così tanto a capire la matematica. La piccola, in caso di discalculia, se non viene aiutata nel modo adeguato, avrà conseguenze anche sul processo di formazione dell’autostima e rischia di “disamorarsi” della scuola. L’età della bambina è quella giusta per poterla aiutare a superare questo disturbo.
Si rivolga con fiducia a qualche collega e vedrà che a breve sarete tutti più sereni.
Cordialità