Gentile signora,
dalla sua lettera traspare tutta la difficoltà che sua figlia sta incontrando e anche la sua, che cerca di aiutarla ma non sa come fare. La questione che lei presenta si presta a molte ipotesi che vanno da una comune crisi di crescita, a un difficile percorso di costruzione di autostima, fino a scenari più complessi di difficoltà relazionali e altre possibili ipotesi ancora.
Inoltre nel suo scritto lei dice che questo comportamento è comparso “ultimamente”, il che fa pensare che la ragazza in passato non mettesse in atto gli stessi comportamenti, di conseguenza sorgono alcuni quesiti:
– è successo qualcosa in famiglia?
– è successo qualcosa a scuola?
– avete parlato con gli insegnanti per conoscere il suo comportamento in classe?
Noto anche un passaggio importante che lei fa, quando dice ha rinunciato ad una gita a sua insaputa per non gravare sulla famiglia, sembra denunciare che vi siano difficoltà in casa o perlomeno che la ragazza abbia questa percezione.
Infine, lei parla di attacchi di panico senza però precisare se questa sia una diagnosi fatta da un medico o se sia una sua deduzione; nel primo caso un medico avrebbe prescritto una terapia o inviato a un collega per approfondire E’ successo?
Per tutti questi motivi, ciò che credo possa maggiormente aiutarvi, è il ricorrere alla consulenza di persona con un collega.
Sua figlia mostra segni di grande difficoltà e ha bisogno di un aiuto reale e concreto, pertanto la invito a rivolgersi quanto prima a un professionista.
Cordialità.