11 Settembre 2014 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Mio figlio di 8 anni non accetta i no

Buongiorno, sono la mamma di 2 bambini bellissimi: 8 anni il maschio e 5 anni la femmina.

Sono due bimbi vivaci, allegri, simpatici e decisamente impegnativi per la loro intensità.

Il bimbo di 8 anni é un po un “animo libero”, creativo, a volte si perde nei suoi pensieri o nell’osservazione di un elemento della natura distraendosi da ogni cosa. É anche vivacissimo, abbastanza maldestro e pasticcione. Esuberante e chiuso allo stesso tempo. Dolcissimo e a volte scontrosissimo……

Fin da piccolo esprimeva il suo disappunto con i gesti (magari buttava a terra un oggetto), altre volte invece con rabbia urla e proteste sonore. La sua emotivita’ spesso lo domina e lo rende agitato.

Sto provando da anni a insegnargli a sentire le sue emozioni e provare a “dirle” in qualunque modo riesca a livello verbale. Arrivo al punto: da un mese a questa parte risponde sia a me che al padre in modo forte e prepotente  a me fa il verso se gli dico che non può fare in quel momento una cosa che gli é venuta in mente), al papà che gli diceva di smettere di trattare male la sorella e di stare zitto, ha risposto “stai zitto tu”.

In famiglia non usiamo alzare le mani ai figli. Abbiamo sempre cercato di parlare e comprendere, ma spesso sgridiamo e tendiamo a ritardare gli stop con rimproveri e rimbrotti. Le punizioni avvengono ma non sempre sono immediate e a volte ridotte non tanto da me quanto dal padre che fatica un po a contenere e proibire. Con sua sorella é in continuò scontro, dice che la odia e ora le dice che é stupida e non capisce nulla, praticamente sempre.

Siamo stati al mare un mese, é stata per lui una vacanza molto libera, con situazione di autonomia elevata, molti momenti di condivisione con altri bambini della su eta e più grandi. Al mare ha sicuramente iniziato a diventare prepotente

Non capisco cosa stia succedendo: mio figlio ci sta chiedendo di contenere la sua emotività e nervosismo? Lo sgridiamo troppo e lui patisce reagendo  con rabbia verso di noi? Lo abbiamo reso insicuro e quindi rabbioso verso di noi? É stata la vacanza troppo libera?

Grazie e scusi la prolissità

Buongiorno Emanuela, la questione che lei pone non è così facile da definire e le ipotesi che lei cita in chiusura della lettera (mio figlio ci sta chiedendo di contenere la sua emotività e nervosismo? Lo sgridiamo troppo e lui patisce reagendo con rabbia verso di noi? Lo abbiamo reso insicuro e quindi rabbioso verso di noi? É stata la vacanza troppo libera?) sono tutte plausibili e una risposta non esclude le altre.

Non vi conosco personalmente, quindi, anche io, posso solo fare delle ipotesi che la sua lettera ha sollecitato in me.

Le propongo alcune domande che, a mio parere, è importante che vi poniate come genitori:

come si comporta il bambino fuori casa?

come si comporta a scuola?

quando è nata la sorella come ha vissuto l’evento?

avete stabilito delle regole in casa, ad esempio orari dei pasti, per dormire, per fare i compiti?

usa video giochi e tecnologie?

pratica qualche sport?

Credo che le risposte a questo domande vi possano aiutare ad individuare alcuni cambiamenti da apportare nel vostro ménage quotidiano. Le regole in genere non piacciono, nemmeno ai grandi, ma sono indispensabili. Devono essere poche, molto chiare, valide per tutti e vanno fatte rispettare. E’ perfettamente inutile, oltre che disdicevole, alzare le mani sui figli, non è attraverso la violenza che si educano i bambini ma è necessario impartire un’educazione, anche con un minimo di severità.

Dalla sua lettera si evince chiaramente che tra lei e suo marito c’è un diverso stile educativo e su questo dovrete lavorare moltissimo perché è fondamentale che i genitori non si smentiscano l’uno con l’altro, se uno dei due dà una punizione, l’altro non deve assolutamente intromettersi di fronte al bambino.

E’ molto importante aiutare il bambino ad esprimere le sue emozioni, lo aiuti ad esprimersi anche attraverso il disegno, per lui sarà sicuramente più facile.

In tutto ciò faccia in modo che non venga penalizzata la sorella perché il ragazzino con questo suo “animo libero” tende ad offuscare un po’ chi che lo circonda attirando su di sé tutte le attenzioni.

Un caro saluto

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