8 Marzo 2016 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Mio figlio vuole cambiare scuola

Gentile dottoressa mio figlio frequenta la terza elementare nella scuola del nostro paese, dal mese di ottobre sono iniziati episodi di malessere generale nel frequentare la scuola, premetto che il rendimento e’ ottimo. Non vuole piu’ andare a scuola la motivazione e’ la scuola non mi piace e’ noiosa non mi diverto. Scavando a fondo e con fatica sino riuscita a capire che lui non riesce a vivere sereno il rapporto con i compagni  di sente escluso da quei pochi con i quali aveva qualcosa in comune… non penso comunque sia solo quello perche’ e’ un bambino socievole e non ha problemi di relazione. Sono una maestra e ho voluto provare ad inserirlo per un giorno nella mia scuola per fargli capire che le regole e le dinamiche di una classe non cambiano poi tantissimo se si dovesse cambiare scuola: al mattino piangeva disperato perche’ non voleva andare nella sua portato in altra scuola con altre maestre e compagni ho visto nei suoi occhi la serenita’ e la gioia di andare a scuola volendo tornare nel dopopranzo. Le chiedo e’ il caso lasciarlo ancora rischiando, come come sta avvenendo, di fargli odiare la  scuola o inserirlo in un ambiente in cui lui e’ piu’ gioioso? Grazie di vero cuore.

Buongiorno Rossella,

quando un bambino mostra un malessere è importante andare a fondo e capire cosa possa averlo provocato; nel suo caso se ho ben capito, tutto è iniziato ad ottobre, quindi a scuola avviata, e in terza elementare, quindi dopo due anni di conoscenza dell’ambiente e delle persone. Mi risulta difficile non pensare che ci possa essere stato qualche episodio scatenante.

Non escludo a priori la possibilità di fargli cambiare scuola, ritengo però sia necessario considerare che ogni decisione che noi prendiamo è accompagnata da un messaggio educativo e non sempre la decisione che appare come la più efficace porta con sé un messaggio altrettanto efficace.

Il mio consiglio è quello di parlare con le sue colleghe e di chiedere loro una mano per fare in modo che suo figlio riesca a ristabilire un buon rapporto con i compagni; inoltre lei stessa potrebbe organizzare dei momenti extra scolastici dedicati a suo figlio in modo che trascorra del tempo giocando con alcuni di loro.

Tutto ciò se “restringiamo” il campo alla scuola, perchè non dobbiamo dimenticare che molto spesso i bambini usano quell’ambiente come fosse un teatro in cui rappresentare altro. Quindi è molto importante capire se al di fuori della scuola non possa essere accaduto qualcosa che lo abbia allarmato e abbia innestato un meccanismo di ansia da separazione che lui esprime in questo modo.

Le consiglio di parlare molto con il bambino e non solo della scuola. Disegnare insieme può essere un modo per stimolarlo a raccontare.

Infine prima di prendere una decisione le consiglio di consultare un collega.

Cordiali saluti.

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