“Mai svegliare il can che dorme” e “Tra moglie e marito non mettere il dito (tradotto: tra mamma e bambino non metterti in mezzo)”… quale proverbio possiamo scegliere per una situazione come questa? Ad esclusione del primo mese di vita in cui effettivamente occorre garantire al bambino un apporto nutrizionale ben distribuito nelle 24 ore evitando lunghi periodi digiuno, se un bambino cresce bene, si alimenta al seno a richiesta e dorme tutta la notte non è il caso di preoccuparsi!
Iniziando a svegliarla e aggiungendo latte formulato abbiamo influenzato i modelli di sonno e la produzione di latte.
Ora che si è escluso un problema di crescita la bimba ha bisogno di un pò di tempo per recuperare la serenità e i ritmi.
Tuttavia occorre tenere a mente che questi ritmi nel primo anno dei bambini variano molto e sono molto diversi dai nostri oltre ad essere facilmente influenzati da tantissimi fattori che non sempre è facile individuare senza un’anamnesi approfondita della situazione. La conquista di un rapporto sereno con il sonno è un percorso impegnativo e complesso, anche se è utile individuare una strada che possa essere rispettosa delle esigenze personali di mamma e papà pur lasciando al centro il bambino… il bambino che cresce ha paure, timori che nella notte si amplificano, rivive le stimolazioni vissute durante il giorno e la sua sensibilità lo porta a svegliarsi e a cercar conferme nel contatto fisico con mamma… Non bisogna averne paura e neanche lasciarsi sopraffare ma accogliere le sue richieste restando nel qui ed ora, senza credere che le risposte date a 4 mesi definiscano le modalità di sonno che avrà negli anni a venire. Quando il bambino sarà sicuro e lo saranno anche i suoi genitori, rimarrà a dormire nel suo letto e anche nella sua camera.