Cara mamma,
occorre capire, perché suo figlio “piange in continuazione con i lacrimoni” e “può andare avanti per delle ore”. Il pianto del bambino ha sempre un motivo, che va accolto dal genitore:
– se si tratta di un pianto conseguente a rabbia, la rabbia va contenuta;
– se il bambino ha difficoltà a gestire le sue emozioni, il genitore deve contenere suo figlio attraverso l’abbraccio e insegnargli a gestirle;
– se il pianto è conseguente ad un capriccio, il genitore deve essere fermo e risoluto nel dire al bambino che la sua richiesta non può essere soddisfatta, spiegando anche con poche e semplici parole il motivo;
– e potrei andare avanti …
Il bambino, per rispondere alla sua domanda, non va ignorato durante i suoi pianti e va assecondato se è giusto farlo. Ed è necessario che il genitore non perda la calma di fronte ai pianti del bambino almeno per due motivi:
– perché fanno parte del suo percorso evolutivo,
– perché, perdendo la calma, il genitore provocherà comportamenti ancora più problematici nel bambino.
Il bambino soggetto a pianto, potrebbe anche avere un problema di sonno non riconosciuto. Però, le informazioni inerenti il sonno del suo bambino sono veramente poche.
Alla luce di quanto da lei evidenziato, le consiglio di rivedere la relazione tra lei e il suo bambino (in particolare la relazione di attaccamento) e qualora non ci fossero dei miglioramenti, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo.
Saluti dalla psicologa