Cara mamma, un bimbo a sette mesi non è grande ma non è nemmeno più neonato, si avvicina a grandi passi a concludere, intorno ai 9 mesi, l’esogestazione (o gravidanza esterna). Quante cose sono già cambiate dalla nascita: sa di essere un soggetto diverso da mamma, ha iniziato a prendere cibo non latteo, il suo ritmo di sonno è già simile ai grandi… magari inizia a muoversi nello spazio pensando a quanto mondo c’è da esplorare! Difficile che possa dormire sereno come un lattantino! Probabilmente cercherà di assicurarsi che mamma sia sempre a disposizione, che non corra il rischio di perderla.
Visto che la sua sopravvivenza non dipende più esclusivamente dal latte anche la sua biologia inizia a segnalargli che l’allattamento potrebbe concludersi, e qual’è il modo migliore di allontanare questo “pericolo”? Ciucciare!
Se poi aggiungiamo che nel letto insieme vi “disturbate” a vicenda e che probabilmente ciucciare il seno è la sua modalità di addormentarsi…. il gioco è fatto!!
Che fare, allora?
Iniziare a legare il sonno con qualcos’altro: paroline dolci, il dondolio, carezze… Tutte cose che potranno essergli offerte anche la notte, anche da papà, che va coinvolto il più possibile. I papà hanno il compito (a volte detestato ma fondamentale) di rompere gli schemi, aiutare la coppia mamma/bebè a tornare nel mondo, sostenere le capacità dei due di poter fare l’uno senza l’altro e dopo i primi mesi il loro ruolo diventa sempre più importante.
Se hai voglia di leggere, ti consiglio un libro che potrebbe darti degli spunti utili: Fai la Nanna senza Lacrime di Elizabeth Pantley.
In fondo dormire può essere un piacere… per tutta la famiglia!
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