Buon giorno Marica, le rispondo riferendomi alla teoria di Winnicott, pediatra e psicoanalista inglese che, a mio parere, ci ha illuminato con studi molto importanti. Si tratta della teoria sullo sviluppo affettivo che, secondo l’autore, segue una via che va dalla dipendenza assoluta alla indipendenza:
1) Dipendenza assoluta – il bambino piccolo dipende in modo totale dalle cure materne e non distingue se stesso dalla madre
2) Dipendenza relativa – il bambino capisce di essere “altro” dalla madre, riconosce se stesso e la sua dipendenza
3) Indipendenza – il bambino percepisce se stesso e la madre come due entità separate ed è capace di affrontare il mondo.
Quale è il ruolo della madre in tutto ciò? Quello di rispondere alle esigenze del figlio, aiutandolo ad andare verso l’indipendenza. Winnicott parla di “holding”, ossia detenzione, ma nel senso di contenimento emotivo, nel senso di sostenere il figlio.
Probabilmente nel caso specifico Giada (che a quattro anni e mezzo potrebbe già aver raggiunto un maggiore distacco da lei) riproduce il comportamento della sorellina per gelosia.
Come accade a tutte le mamme che lavorano, lei deve “dividersi” tra tanti compiti e mansioni e, forse, il tempo che dedica a loro non è in realtà per loro ma ritagliato tra mille impegni. Potrebbe farsi aiutare da suo marito dividendo alcuni compiti con lui in modo di avere del tempo da dedicare esclusivamente alle bambine. Lo stesso però dovrebbe fare suo marito. Si tratta di riuscire a trovare una collaborazione che dia alle piccole la possibilità di stare con entrambi i genitori in modo equivalente, pur sapendo che esiste uno “squillibrio” naturale che le porta verso la mamma.
Saluti