18 Settembre 2018 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Vorrei proporre settimane alterne

Salve… sono mamma di due ragazzi di 12 e 15 anni e sono separata e dal 2011 fino ad oggi i ragazzi vivevano con me dal lunedì al venerdì sera una settimana e l’altra settimana fino a sabato mattina, mentre una sera in settimana vanno dal padre. Nella settimana che stanno con me a dormire il venerdì stanno a dormire con il padre… tutti i sabati e le domeniche con il padre perché io lavoro.
Adesso il padre ha deciso che vuole fare Week end alterni e il Week end che non li vede li prenderebbe 2 giorni anche non consecutivi… che sarebbero poi serate in quanto lui di giorno lavora.
Vorrei proporre settimane alterne in quanto i ragazzi non sono più così piccoli da non affrontare in maniera più lieve il cambiamento e per i ragazzi andrebbe bene fare settimane alterne perché più volte mi è stata la stessa cosa da loro.
La mia domanda… è possibile fare ciò?
Un giudice ascolterebbe i ragazzi?
E nel caso facessimo una settimana ciascuno mi aspetterebbe un minimo di mantenimento per le spese di casa in quanto sono residenti da me e non dal padre che non avrebbe spese per i ragazzi riguardanti l’abitazione.
Grazie per la risposta.

buona sera

Gentile lettrice,

quanto alle modalità di frequentazione, se vi è accordo tra i genitori e i figli non hanno nulla da ridirei, direi che non dovrebbero esserci difficoltà a modificare il regime nel senso da Lei proposto.

Se, invece, non vi è accordo tra i genitori allora le cose si fanno più complicate. I Suoi figli potrebbero essere sentiti dal Giudice e certamente , vista l’età, le loro volontà verrebbero prese in considerazione, ma insieme a tanti altri elementi.

Quanto al mantenimento, il fattore “tempo di permanenza” ha certamente un grosso peso, ma non è l’unico elemento che porta a quantificare il contributo.

Occorre valutare e confrontare le condizioni economiche dei genitori nel loro complesso e le necessità attuali dei ragazzi.

Un caro saluto

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