Chi trova un pinguino… è una storia semplice e, come tutte le storie semplici, è piena di fascino e bellezza. Prima di tutto perché racconta la scoperta del valore dell’amicizia nel suo significato universale.
Ci troverete un bambino e un pinguino. Non hanno nomi, potrebbero essere chiunque. Quello che è certo è che sono diversi, molto diversi, come è bene siano gli amici.
Il pinguino sembra essersi smarrito e il piccolo giustamente si preoccupa. Lo vede triste e pensa che senta la mancanza di casa. Ci mette tutta la sua buona volontà e alla fine prende una decisione un po’ folle: ha scoperto che l’animale arriva da Polo Sud e così si arma di remi e coraggio e prende la via del mare.
Magari vi chiederete cosa penseranno i genitori di questa bella bravata, se lo sappiano che il loro bambino e un pennuto stanno navigando nell’oceano, incuranti del pericolo e dei rischi.
Invece no.
Perché quel viaggio è l’apoteosi dell’amicizia che s’intesse, si annoda tra due anime, ancora inconsapevoli.
Due punti minuscoli in mezzo all’infinita distesa d’acqua affrontano il buono e il cattivo tempo, raccontando e ascoltando storie.
Quando finalmente i due arrivano a destinazione e si separano, giunge amara la consapevolezza che il pinguino non era triste. Semplicemente si sentiva solo.
Ed eccolo il valore dell’amicizia: quello dei passi indietro, del tornare sul proprio cammino, del riconoscere che insieme si sta meglio e che quel viaggio vale più di qualsiasi destinazione si possa raggiungere.
Da regalare e ri-regalare all’infinito. Agli amici nuovi, a quelli di vecchia data, a quelli persi ma ancora pensati, a quelli che basta poco per ritrovarsi.
Per i bambini sarà prima di tutto una bella storia. Non spiegate loro il significato. Quello entra dentro, insieme alla vastità di azzurro che l’autore usa per mare e cielo.