7 Novembre 2013 ARTICOLI

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Hotel Transylvania

Titolo originale
Hotel Transylvania
Autore
Genndy Tartakovsky
Casa di produzione
Sony Pictures Animation
Anno di produzione
2012
Hotel Transylvania
www.welcometohotelt.com
Durata (Minuti)
91
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Cosa pensereste di un padre che fa di tutto per proteggere la sua bambina dai pericoli del mondo, costruendo perfino per lei un castello gigantesco e inviolabile dove sentirsi al sicuro?
E se vi dicessi che questo genitore non è uno qualunque, ma il famigerato Dracula noto a grandi e piccini per la sua sete di sangue e le terribili descrizioni che favole, racconti e leggende ci hanno tramandato?

Curiosi, suppongo!

Mi piacciono molto i film d’animazione che ribaltano le prospettive. E’ una cosa che ho già sperimentato con i libri durante i laboratori di lettura che tengo all’asilo che frequenta mio figlio. Spesso gli ingredienti ci sono tutti: il lupo cattivo, la bambina che procede da sola nel bosco, un incontro casuale. Sembra che tutto debba scorrere in una direzione e poi, invece, cambia qualcosa e ti chiedi: “Ma come è possibile?”.

Hotel Transylvania si basa su questo meccanismo molto semplice e se temete di mettere i vostri figli davanti a un film dell’orrore vi sbagliate di grosso: qui ci si diverte da matti, anche se i personaggi del terrore ci sono tutti. Oltre a Dracula troviamo, infatti, il lupo mannaro, l’uomo invisibile, la mummia e perfino Frankenstein. Oltre a molti altri.

Ogni anno, per festeggiare la piccola Mavis, figlia di Dracula, si ritrovano all’hotel, un luogo che il proprietario ha creato per permettere anche ai suoi amici di sentirsi protetti dalla terribile minaccia degli umani.

Ecco il ribaltamento, il nuovo punto di vista: i mostri sono gli altri, quelli che urlano e inseguono con i forconi, che mettono sotto il loro naso collane d’aglio e che, tra i tanti misfatti, sono anche responsabili della morte della mamma di Mavis quando lei era appena nata.

Da qui scatta il forte senso di protezione di Dracula per la figlia, anche se lei, giunta ormai alla soglia dei 118 anni, scalpita e freme per vedere il mondo.

Mentre il padre fa di tutto per dissuaderla, quel mondo nelle vesti di Johnny, un ragazzo armato di zaino e cellulare di ultima generazione, si presenta alle porte dell’hotel Transylvania. Da qui scattano una serie di esilaranti scene nelle quali Dracula farà di tutto per spacciare il nuovo arrivato come un mostro, presentandolo alla figlia e agli amici come un cugino lontano di Frankenstein.

Se la finzione per un po’ regge, nulla può Dracula contro l’intensa che si stabilisce tra i due ragazzi.

Mavis e Johnny hanno un colpo di fulmine, fanno “zing” secondo lo slang dei mostri.

Dracula riesce ad allontanare la minaccia, ma si accorge subito che non solo le sue menzogne hanno deluso gli amici, ma soprattutto che la figlia è infelice.

Come ogni buon padre che si mette faccia a faccia con i propri timori e le proprie debolezze, capisce che deve accordare fiducia a Mavis e imparare a fidarsi anche degli essere umani.

La corsa spericolata di Dracula che, insieme ai suoi amici, vuole andare a riprendere Johnny per chiedergli scusa, è uno spasso e ci sarà perfino l’occasione di entrare in un villaggio e scoprire che dopo tanto tempo gli umani hanno cambiato opinione sui mostri.

Io, non lo nego, mi sono divertita molto anche se il film ha un ritmo molto veloce e a tratti avresti voglia che rallentasse un po’.

Perfetto secondo me per farsi due risate in famiglia (la mimica facciale di Dracula, che per di più è doppiato da Claudio Bisio, è spettacolare) e anche, perché no, ricordarsi quanto sia difficile lasciare andare i nostri figli quando chiedono di farlo e riconoscere che spesso i pregiudizi offuscano e limitano la possibilità di vedere realmente le persone che ci stanno di fronte.

Hotel Transylvania Trailer ufficiale


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