Quando il proprietario di casa viene ricoverato all’ospedale a seguito di un incidente il suo bieco nipote affarista farà di tutto per cercare di vendere la casa e sbarazzarsi degli altri inquilini animali.
Questa produzione belga, dai creatori de Le Avventure di Sammy, benché non dominata da micro-dettagli rifiniti all’ultimo pixel o dalle tre dimensioni, ha la capacità di farsi apprezzare nella sua leggerezza e nella voglia di raccontare una storia sul modello fiabesco.
Dentro Il Castello Magico ci sono tutti gli ingredienti della fiaba: il protagonista, i suoi comprimari e l’antagonista. Specie nella sua prima parte, è quello che potremmo definire un film-interattivo, quasi un videogioco. Da padrone la fanno soggettive dal punto di vista del gattino, precise e mature scelte registiche che aiutano lo spettatore, anche quello più piccolo, ad essere non solo in simbiosi con il protagonista, ma protagonista stesso.
Pur restando pieno d’azione, in alcuni tratti il film riesce ad essere sorprendentemente lento, aspetto inusuale in un cartone animato. Come il gatto esplora a piccoli passi il suo nuovo territorio, anche il pubblico deve essere inserito gradualmente nello spettacolo.
La parabola è delle più semplici: il trionfo di un’alleanza di reietti contro la gretta avidità di un cattivo che (grande classico delle favole tradizionali) è il parente malvagio di uno dei protagonisti buoni. Grandi panoramiche, sequenze furiose, umorismo di bassa lega (ma funzionante) e qualche trovata a sorpresa condiscono un film godibile per tutta la famiglia.