29 Marzo 2011 ARTICOLI

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Le avventure di Sammy

Autore
Ben Stassen
Casa di produzione
nWave Pictures, Illuminata Pictures, Motion Investment Group
Anno di produzione
2010
Sito ufficiale
www.sammysavonturen.nl
Sito italiano
www.leavventuredisammy.it
Durata (Minuti)
88

Bellissimo da vedere con i bambini. Colori bellissimi e si ha davvero la sensazione di essere immersi nella barriera corallina… bello e alle mie due bimbe di 7 e 5 anni è piaciuto tantissimo.

Il regista Ben Stassen, dopo il film “Fly me to the moon” realizza un film di animazione per le famiglie tuffandosi nelle profondità del mare raccontando la storia di Sammy, una piccola tartaruga marina.
Ne esce una storia deliziosa e gradevole di chiara matrice ecologista tesa ad istruire e far riflettere il giovane pubblico.
Ne “Le avventure di Sammy” vengono raccontati cinquant’anni di vita di una giovane tartaruga, dalla nascita, appena uscita dall’uovo, all’età matura, in cui finalmente dopo mille peripezie trova la compagna della vita e incontra, più volte, casualmente l’uomo.
Pur ricordando il film “Alla ricerca di Nemo” l’opera risulta comunque originale per lo sforzo tecnologico e riesce ad affascinare e a stupire. Ci si trova immersi nello spettacolare magico mondo marino, ricostruito con grande attenzione, con paesaggi in cui si cerca di rendere la vastità dell’oceano e delle sue profondità attraverso accurate scelte cromatiche.
Il film è una favola avventurosa dai profondi risvolti educativi e al tempo stesso caratterizzato da elementi tipici dei documentari, tanto che spesso sono le immagini a parlare e a raccontare, tanto che a volte sembra di ritrovarsi ad osservare un documentario della “National Geographic”,.
I dialoghi sono molto semplici, l’ironia e la comicità, ormai elementi tipici dei film per bambini sono ridotti al minimo a favore di una colonna sonora che fa da sottotesto a tutta la pellicola.
Sebbene la trama sia forse poco originale e con un finale da favola, tuttavia l’opera è un piccolo gioiello capace di mostrare la variegata vita che popola l’oceano, il ciclo naturale che regola il tutto, la lotta per la sopravvivenza, ma soprattutto l’impatto dell’opera dell’uomo. Che non fa altro che danneggiare il pianeta cacciando, pescando in maniera selvaggia, inquinando questo mondo con le sue scorie, dai frigoriferi al terribile petrolio.
Non vi è condanna, ma solo una triste rappresentazione veritiera che si accompagna ad una speranza individuata dal regista nell’opera di “Green Peace”, che lavora attivamente contro la caccia alle balene e per la cura degli animali a rischio di estinzione.

Buona visione e buon divertimento!


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