Il film racconta la magnifica e divertentissima avventura del giovane e curioso reporter Tintin eroe senza superpoteri che lotta a colpi di astuzia e intelligenza contro il diabolico Sakharine per la ricerca del tesoro di Rakham rosso capitano del galeoneunicorno. Viene aiutato in questo dal suo cane fedele e molto affezionato Milou, dal capitano Haddock (da applausi) persona umana, simpatica ma imperfetta e dai detective superspassosi e pasticcioni Thompson e Thompson.
Nasce a nuova vita, Tintin, che nella regia di Spielberg e nella produzione di Peter Jackson emana un inconfondibile odore di dinamite, quella che il protagonista fa esplodere riguadagnando la libertà e il diritto all’avventura.Il piacere supremo dell’avventura e della sfida, il mondo terrestre o quello marino come luogo di implicazioni e complicazioni.
In generale poi il film si rivelano della citazione del cinema spielberghiano. Rimandi infiniti che affascinano il pubblico e ne facilitano l’ingresso nel mondo fantastico. La relazione più scontata è quella con con Indiana Jones, mentre quella meno prevedibile è quella con Hook: come Uncino, il villain Sakharine si ostina a ritrovare il suo nemico (Capitan Haddock) per rivivere e ripetere lo stesso gioco e la stessa lotta, sprofondata nei secoli e negli abissi. Viene citato anche L’impero del sole: alla maniera del piccolo Jim il Capitano Haddock vive la sua vita come una lunga allucinazione, la sua percezione degli eventi è costantemente alterata, distorta, surreale. E potremmo continuare… senza tacere di quel ciuffo rosso emerso dal mare come la pinna del celebre Squalo…