Un film fedele al libro
Quando i genitori di oggi sentono parlare di Heidi, il pensiero probabilmente vola al personaggio dei cartoni animati dell’infanzia, la bambina che va in altalena, a cui sorridono i monti e le caprette fanno ciao. Generazioni di bambini si sono appassionati alle avventure di Heidi, Peter, il nonno e il grande cane Nebbia, apparsi in televisione per la prima volta in Italia nel 1978. Il film di Alain Gsponer in realtà si ispira al romanzo originale, il libro pubblicato nel 1880 da Johanna Spyri, ambientato tra la Svizzera e la Germania alla fine dell’Ottocento. Ma a parte alcune differenze non sostanziali, la storia è quella che amiamo e conosciamo tutti. A cinque anni, la piccola Heidi, rimasta orfana di entrambi i genitori, viene accompagnata dalla zia dal nonno che abita sulle alpi svizzere. Il nonno ha la fama di “misantropo senza Dio” e da anni non scende più in Paese. Si può immaginare quindi la sua reazione quando si ritrova una bambina da crescere. Heidi trascorre la prima notte sui monti dormendo nella stalla, ma ben presto, superata la sorpresa iniziale, il cuore del nonno riscopre la tenerezza e si lascia conquistare da questa nipotina piena di allegria.
Una pastorella in città
Gli anni scorrono sereni, Heidi accompagna le capre al pascolo insieme a Peter e vive felice con il nonno in mezzo alla natura. Ma ecco che quando la bambina ha otto anni, torna a farsi viva la zia che tre anni prima l’aveva lasciata al nonno, che con l’inganno la porta via e la conduce a Francoforte. Heidi viene affidata alla famiglia Seseman perché faccia compagnia a Klara, una ragazzina con dei problemi di salute, con cui nasce una bella amicizia. Heidi però in città ci sta proprio male. Ha nostalgia delle montagne, del nonno, di Peter. Costretta ad imparare le regole della buona educazione sotto la guida severa dell’acida signorina Rottenmeier Heidi è sempre più triste… finché il padre di Klara comprende che la bimba deve tornare a casa sua. Il finale è lieto, poiché ci riporta sui monti con Heidi che ha ritrovato il nonno (una scena emozionante, quando nonno e nipotina si riabbracciano), e Klara che va a trovarla insieme al papà e alla nonna. Nel suggestivo scenario delle Alpi la ragazzina riuscirà ad alzarsi dalla sedia a rotelle e muovere alcuni passi…
Natura o città? Un conflitto sempre più attuale
La storia di Heidi è lo specchio di una società in cambiamento, quella della fine dell’Ottocento, ma racconta un contrasto ancora attuale, quello tra natura e urbanizzazione, tra i tempi lenti di una vita all’aria aperta e i ritmi frenetici della città. Un tema caldo anche per i nostri bambini, dato che gli esperti parlano di “deficit di natura”, ovvero del bisogno oggi sempre più difficile da soddisfare di crescere a contatto con l’ambiente naturale, all’aria aperta, giocando in libertà.
E per chi dopo la visione, desidera leggere il romanzo con i propri bambini, sono disponibili varie edizioni,vi segnaliamo la più economica www.ibs.it/code/9788806229801/spyri-johanna/heidi.html.
Un film senza età
Heidi è un film che si rivolge ai bambini, in modo semplice e diretto: a incantare non sono gli effetti speciali, ma i paesaggi suggestivi, le vette innevate, i prati verdi. E parlando ai bambini, il film conquista anche i genitori che si trovano a ridere, soffrire, sperare insieme alla piccola Heidi, perché questa è una storia senza età che parla al cuore di grandi e piccoli.