29 Luglio 2013 ARTICOLI

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Un tortino di mammut

Autore
Jeanne Willis
Illustratore
Tony Ross
Casa Editrice
Il Castoro
Anno prima edizione
2009
Pagine
32
ISBN
9788880334910

Questo libro è stato una delle mie ultime letture per Flashbook, l’iniziativa che ha coinvolto nel mese di luglio lettori volontari desiderosi di portare la letteratura per l’infanzia in giro per l’Italia. Era la prima volta che leggevo ad alta voce davanti a un pubblico di bambini e questo mi ha permesso di rendermi conto di quali siano le storie che più li affascinano a catturano.

L’albo illustrato in questione, Un tortino di mammut, scritto da Jeanne Willis, era finito nella mia libreria soprattutto perché le immagini vantavano la firma di Tony Ross, artista che ha accompagnato la mia infanzia disegnando, tra i tanti libri, le storie di Matilda, il GGG e le Streghe. Ovviamente questo dettaglio non poteva destare particolare attenzione nel mio piccolo pubblico, ma di certo si tratta d’immagini che narrano molto bene il racconto e aiutano così i bambini a seguire con lo sguardo la storia.

Probabilmente colpirà molto gli alunni di prima elementare, alle prese con la conoscenza della preistoria e dei suoi abitanti, ma anche con bambini di qualche anno più piccoli l’effetto è assicurato.

Il procedimento narrativo è molto semplice, giocato sulla ripetizione e proprio per questo di facile comprensione: un uomo delle caverne, affamato e stufo di nutrirsi solo di erba e semi, e un mammut dall’aspetto grasso e appetitoso si osservano e si studiano. Il primo manifesta subito la sua intenzione di mangiarsi un bel tortino di mammut e quest’ultimo lo guarda perplesso, consapevole che senza gli strumenti adatti difficilmente l’uomo potrà avere la meglio sulla sua poderosa stazza.

Anche Og, questo il nome dell’antenato, si rende conto dei suoi limiti e fa un gesto intelligente: chiede aiuto ai suoi amici affinché gli costruiscano una lancia, una trappola, un carretto e tutto quello che serve per catturare l’animale e cucinarlo.

L’uomo non ha nulla da offrire in cambio, se non una promessa, quella ciò di dividere con chi lo aiuterà nell’impresa un pezzo di quel favoloso tortino che già sta pregustando.

Gli amici accettano e, a mano a mano che gli strumenti aumentano, si avverte la tensione per il grande momento di scontro che tutti sanno arriverà presto. A questo punto gli occhi dei bimbi saranno tutti su di voi perché l’attesa è finalmente finita.

Vediamo Og e i suoi aiutanti avventurarsi sul pendio della montagna da dove il mammut continua a osservarli. Gli è chiaro il pericolo che corre ma, d’altra parte, dichiara che “non riusciranno a prendermi e a infilarmi in un tortino”.

Come andrà a finire?

Il finale non ve lo svelo perché a questo punto sarebbe bello lasciare libera la fantasia e sono sicura che ogni bimbo saprà fornirvi risposte esilaranti.

Credo che la storia possa essere letta su più livelli.

Nell’impegno e nell’operosità degli uomini si può leggere il ben famoso detto “la necessità aguzza l’ingegno” che può essere un bel messaggio da passare e alimentare laddove spesso, per mancanza di tempo o di pazienza, tendiamo ad offrire ai nostri figli le soluzioni ai loro problemi senza lasciare che si mettano alla prova, magari anche sbagliando e permettendo così che facciano i conti con quel senso di frustrazione da cui vorremmo costantemente proteggerli e che invece insegna loro non rassegnarsi.

Da un altro punto di vista il racconto ci rivela che nella vita ci sono sempre dei vinti e dei vincitori e che non necessariamente i primi devono sentirsi umiliati dalla sconfitta, ma trarre spunti e insegnamenti per provare ancora e ancora.


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