16 Maggio 2016 ARTICOLI

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Difficoltà di lettura o di scrittura o nel far di conto… che sia dsa?

 Spesso con un tono che denota fastidio sentiamo dire che “adesso i bambini sono tutti dislessici”, quasi fosse riprovevole aver individuato una delle cause più diffuse per le difficoltà scolastiche che molti bambini incontrano. I disturbi dell’apprendimento scolastico oggi vengono riconosciuti con maggiore facilità rispetto ad un tempo e questo ha fatto sì che regolamenti scolastici e vere e proprie leggi siano stati promulgati in favore degli studenti.

Oggi sappiamo che, spesso, i brutti voti, le difficoltà di lettura, i problemi con la matematica, la brutta calligrafia, non dipendono dalla volontà dei bambini, ma da una vera e propria difficoltà che si chiama Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). Infatti questi disturbi riguardano proprio le aree della scrittura, della lettura e del far di conto.

  • Dislessia. La capacità di leggere è inferiore a quanto ci si aspetterebbe in base all’età ed alla valutazione dell’intelligenza del bambino. La lettura è lenta, caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni e spesso vi è anche una difficoltà di comprensione del testo.
  • Disgrafia/Disortografia. In caso di disgrafia si ha quella che viene comunemente chiamata una “brutta scrittura”, nel caso di disortografia invece c’è la presenza di molti errori grammaticali e di punteggiatura e difficoltà nell’organizzazione del testo in capoversi.
  • Discalculia. La capacità di calcolo è al di sotto della media e man mano che aumenta la difficoltà dell’esercizio, il problema diviene evidente.

Molti bambini con DAS hanno anche difficoltà a mantenere l’attenzione su un compito e per questo motivo è difficile che i genitori si accorgano precocemente del problema, scambiandolo per mancanza di volontà. In questi casi si viene a creare la spiacevole situazione per cui i genitori sono convinti di avere un figlio che non si applica a sufficienza e, dall’altro lato, abbiamo un figlio che si sente incompreso e spesso meno capace degli altri bambini correndo il rischio di demotivarsi allo studio e di perdere auto stima.

E’ quindi importante sia la collaborazione delle famiglie sia quella degli insegnanti che già dall’ultimo anno di scuola materna possono cogliere nei bambini alcuni segnali quali difficoltà linguistiche e manuali e possono segnalarle all’ingresso della scuola primaria. La situazione ideale sarebbe quella in cui tutti gli insegnanti fossero formati per riuscire a riconoscere i segnali di queste difficoltà; oggigiorno questo accade spesso, ma non sempre, pertanto in caso di dubbio…. In caso di dubbio ci si deve rivolgere ad uno psicologo o ad un centro specializzato in DSA. La precocità della diagnosi (che si può dare al 2° anno della scuola primaria) è un fattore favorevole ad una più veloce remissione del fenomeno.


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