14 Gennaio 2019 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

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Il Bilinguismo Non Va In Vacanza

Mai affermazione può considerarsi più vera per chi, come noi, ritiene che le lingue straniere non siano mere materie scolastiche.

Come direbbe la mia amica e collega Mascia Calcich di Diventare e Crescere Bilingui, Il Bilinguismo non va in vacanza!

Mai affermazione può considerarsi più vera per chi, come noi, ritiene che le lingue straniere non siano mere materie scolastiche e che soltanto attraverso la loro introduzione e fruizione nella nostra quotidianità si possa arrivare ad ottenere buone capacità a livello di comprensione e comunicazione orale; in altre parole, arrivando ad essere bilingui pur con una diversa competenza rispetto alla lingua madre. Infatti, la motivazione principale per apprendere le lingue è essenzialmente comunicativa. Mentre la scrittura può essere relegata entro i confini di materia scolastica, dove essa viene abbondantemente esercitata, le restanti occasioni di pratica per renderci fluenti in espressione ed efficaci nella comprensione, vanno, come più volte ripetuto nell’articolo Come ci si esercita in lingua straniera, create e cercate nella quotidianità.

Come vivere la lingua straniera nella quotidianità senza farne uno stress?

Reduci da due settimane di vacanze scolastiche vi enumererò qualche esempio del nostro vivere la lingua straniera nella quotidianità senza farne uno stress, bensì un’abitudine piacevole.
A casa nostra i film stranieri anglofoni vengono visti quasi esclusivamente in lingua originale. Abbiamo iniziato con i cartoni animati della Disney quando i bambini erano piccoli ed ora, avendo un preadolescente in casa che, spesso per diletto o anche dietro suggerimento scolastico, vuole vedere un film anglofono lo guardiamo in inglese.
E volete sapere come va a finire?
Che se uno si abitua a dialoghi e canzoni nella versione originale, quando capita di rivedere lo stesso film doppiato in italiano si rimane totalmente insoddisfatti, perché certe sfumature inevitabilmente vengono perse. I miei figli per primi.

Quando iniziare a vedere i film o leggere i libri in lingua?

Domanda che mi si pone frequentemente: quando iniziare? La risposta è sempre la stessa: da piccoli. Tuttavia, non è mai troppo tardi per iniziare. Basta scegliere qualcosa di non impossibile da capire per non demoralizzarsi e mettere i sottotitoli nella stessa lingua del parlato. Attenzione! MAI mettere i sottotitoli in italiano, comporta una traduzione e, alla lunga, è assolutamente fastidioso perché lo sforzo si raddoppia. Molto meglio capire un po’ meno ma con i sottotitoli nella stessa lingua del parlato; piuttosto il film si riguarda più volte.

Altro esempio: le letture. Ai bambini abbiamo sempre proposto letture in inglese e poi, crescendo, vengono avvicinati a libri in lingua in modo graduale per il loro livello. Io stessa ho rispolverato l’abitudine di leggere libri in lingua originale. Che sia Jane Austen, Elizabeth Gilbert, Stendhal o anche una rivista di settore che ci interessa, lo sforzo che ci richiede in più è abbondantemente ripagato dalla soddisfazione che se ne trae esattamente come per i film.

 

La traduzione lascia sempre sul tappeto qualcosa e, se ci pensiamo bene, ci verrebbe mai in mente di cantare le canzoni dei Queen, dei Green Day o di qualunque altro cantante straniero in italiano?
Se temiamo di non avere un livello linguistico adeguato per accedere alla lettura di un romanzo in versione originale possiamo optare per dei testi più brevi oppure graduati, scegliendo un argomento che ci interessa.

Quando la lingua straniera diventa parte integrante della vita quotidiana succede che in una giornata di sole in spiaggia i tuoi figli si ritrovino a giocare con una bambina scozzese senza fare la minima grinza e tu a conversare con la sua famiglia che, alla fine, ringrazia i ragazzi per aver fatto giocare la figlia e aver parlato inglese con lei. Circostanza che può fare riflettere su come i nostri bambini vivano le lingue straniere.

See you all in the next adventure.


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