24 Novembre 2018 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Bambina nervosa quando esce o quando c’è gente in casa

Salve ho una bambina di 2 anni quasi e mezzo che se sta da sola con me o con la nonna è tranquilla ma l’incubo è quando abbiamo gente a casa o usciamo!
Inizia a diventare nervosa e non ci sono versi per calmarla.
Se qualcuno le parla o vuole prenderla in braccio peggiora solo la situazione.
La bambina sta quasi sempre sola in casa con mia madre ed esce poco perché io lavoro tutto il giorno.
Potete darmi dei consigli?
Grazie

Gentile signora,
non abbiamo molte informazioni per poterle rispondere.

Proviamo a fare delle ipotesi insieme.

Sappiamo che le competenze sociali e relazionali dei bambini cambiano non solo in base alle fasi evolutive ma anche da bambino a bambino, a seconda della sua sensibilità e degli eventi che vive.

Una bambina che esce poco ed è abituata a stare quasi sempre con nonna può avere maggiore difficoltà a interagire con altre persone, può in verità non comprenderne a pieno né il senso né il valore.
D’altronde, se mamma e nonna mi hanno organizzato la giornata in modo che io stia per lo più in casa da sola, è quello il meglio per me, allora perché mai un adulto che non conosco dovrebbe prendermi in braccio?
Cosa posso dire a un estraneo che mi parla mentre io sono nervosa?

Potreste provare a cominciare con situazioni più limitate in cui per voi è più facile capire anche cosa la infastidisce davvero. Ad esempio, potrebbe essere più facile cominciare in casa che fuori, con una persona sola invece che un gruppo, una donna, invece che un uomo, una persona con un coetaneo con cui giocare invece che una coppia.

E poi provate a raccontarle quello che succederà prima che accada, metteteci dei dettagli che possano piacerle e creare curiosità, interesse, condivisione, e se la cosa non le interessa, non forzatela, lasciate che possa avvicinarsi da sé, in modo tale che il suo nervosismo possa essere gestito da voi adulti e non essere una reazione improvvisa e incontrollata che vi destabilizza.

Ad esempio, “sai, oggi verrà a trovarci la vicina di casa, a nonna è tanto simpatica e tu puoi ascoltare le sue storie e aiutarmi a fare il caffè, ma se non ti va, puoi anche continuare a giocare con i tuoi giochini mentre io e lei chiacchieriamo”.

Creare una situazione con poche variabili e pochi cambiamenti, rende anche per voi più facile osservare cosa succede alla vostra bimba, in che momento esattamente comincia ad innervosirsi, quali reazioni ha e soprattutto cosa fanno gli adulti intorno a sé.

Ad esempio, all’asilo è la stessa cosa?
E con i coetanei? Ci sono stati cambiamenti recenti? E ancora, mamma e nonna cosa fanno quando inizia l’incubo?
Che significa esattamente che la vostra bimba si innervosisce?
Perché molto potete fare voi. Cedete e tornate a casa, la lasciate stare, chi interviene e come?
Cosa pensate? Provate sia insieme sia separatamente a rispondere a queste domande, provate a confrontarvi con il papà e il nonno e con altri famigliari stretti (ci sono fratelli, zii, cugini, amici di famiglia?) e fateci sapere come va.
A presto.

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