10 Febbraio 2019 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Ho un bambino di tre anni che è diventato un ribelle!

Buongiorno,
ho un bambino di tre anni quando si arrabbia il più delle volte tira qualsiasi oggetto che in quel momento ha tra le mani per terra e poi urla specialmente se viene ripreso….
Cosa posso fare?
Non so più come gestirlo!
Premetto che è il terzo figlio, ma è l’unico che mi fa ammattire!
Grazie

Gentile mamma,
un figlio unico è il bambino cercato e desiderato, un secondogenito è una nuova sfida.
Talvolta si vuole un maschio, come il primo, perché gli faccia compagnia, o al contrario una femmina per fare altre esperienze.

Il secondo probabilmente avrà il passeggino del primo, il suo girello o seggiolone, e i giochi che il primo non userà più.
Se è fortunato, avrà una camera tutta per sé, altrimenti dovrà dividerla con il primo. È normale. E troverà il suo modo per differenziarsi, nel confronto con il fratello maggiore.

Ma un terzo figlio?
La “lotta” è acerrima!!! Non uno, bensì due fratelli prima di lui!!!

Anche solo a immaginare tre bambini in una stanza di dimensioni normali, si ha subito la percezione che lo spazio a disposizione sia poco.
E lo spazio fisico è spesso la metafora di quello emotivo.

Troviamo che sia molto sano e vitale che un bambino non si rassegni e si metta in gioco in tutti i modi.

Detto questo, però, bisogna pensare insieme a delle strategie che proteggano lui e gli altri.

Di conseguenza, quando ha delle reazioni aggressive, si può provare a fermargli le manine, meglio se appoggiate su una superficie, non i polsi, perché dà la sensazione di costrizione, ma proprio mani sulle mani, in modo fermo e pacato.

Si può allontanarlo da una situazione che lo sta facendo innervosire, in modo che abbia tempo per calmarsi e ricominciare a entrare in relazione. Quando si è calmato si può chiedergli di riordinare o parlare insieme di quello che è successo.
E accanto a questo, in parallelo, si può tenere a mente che forse sta chiedendo più spazio e che i grandi possono trovare dei modi per aiutarlo in questa ricerca, senza ammattire.

In bocca al lupo.

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