L’idea di lavorare sui “tre porcellini” è nata all’interno di un progetto di animazione estivo che comprendeva un angolo dedicato alla narrazione. Durante quegli interventi si è lavorato sia su favole tradizionali che su altri testi come “Gli sporcelli” di Roald Dahl o “Pierino Porcospino” di H. Hoffman. Prende così forma il progetto di lavorare su una favola tradizionale utilizzando però il punto di vista di personaggi non solo brutti, sporchi o cattivi, ma insieme “brutti, sporchi e cattivi”, appunto come i personaggi di Dahl.
E quale espediente migliore per dare curiosità alla rilettura di una fiaba arcinota come “I tre porcellini” se non quella di riviverla dalla parte del lupo?
E allora ecco che il nostro lupo, che può essere anche quello appena uscito dalla storia di Cappuccetto Rosso o, meglio, da un set cinematografico dove ha appena finito di mangiare qualcun altro, arrivare sul nuovo luogo del delitto.
Per di più lui, il nostro lupo, è un appassionato di salumi, prosciutti e in genere della carne di maiale. Ma non è finita! Se il lupo è anche un appassionato del fai da te, gli piacciono gli imbonitori televisivi e ama canticchiare canzoncine per bambini, come andrà a finire la storia?
Il lavoro è stato incentrato sul comico, sull’assurdo, a tratti al limite del cartone animato, continuando ed amplificando il lavoro già iniziato dalla compagnia con lo spettacolo “Tolstoj’stories”.
Fascia d’età: dai 3 anni
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