1 Marzo 2021 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Recensione del libro per genitori: 101 domande da porre a tuo figlio

Autore
Cristiana Aprile
Casa Editrice
Bonomi Editore
Anno prima edizione
2020
Pagine
30
ISBN
978-8898177240

Centouno domande per conoscere meglio i nostri figli, per tenere sempre aperto il canale della comunicazione e rinsaldare la relazione con loro.

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Come è andata oggi? Bene.

“Non racconta mai niente”. I genitori lo dicono spesso riferendosi ai loro figli. Bambini e ragazzini che alla domanda “Come è andata oggi a scuola?” rispondono con un frettoloso “Bene” e non approfondiscono ulteriormente l’argomento. Per i genitori, desiderosi di conoscere qualche dettaglio della giornata dei figli, può essere molto frustrante, si ha l’impressione di non riuscire a entrare in relazione, di non riuscire a far partire un bel dialogo.

Ecco, il messaggio di questo libro è incoraggiante: secondo l’autrice, che è psicologa e psicoterapeuta esperta dell’età evolutiva, entrare in comunicazione con i figli si può, facendo le domande giuste. E per capire meglio come aprire una porta sul mondo interiore di un bambino o di un ragazzino, tra le pagine troviamo cento domande che possono aiutarci.

 

Chi ben comincia è a metà dell’opera…

Perchè un bambino grandicello o un adolescente possano aprirsi con i genitori, è importante che il dialogo tra loro sia stato coltivato nel tempo. Questo è uno dei suggerimenti offerti dall’autrice: “conversare con i propri figli ogni giorno, fin dalla nascita”. Per questo motivo, le domande sono suddivise per fasce d’età a cominciare proprio dalla fascia dei piccolissimi, da 0 a 3 anni. “È in questi primi anni” scrive l’autrice, “che strutturerete, ovvero porrete le basi per una relazione comunicativa”. Nei primi mesi di vita, il bimbo ama ascoltare la voce della mamma. E proprio le parole della mamma e del papà, stimolano lo sviluppo del linguaggio e favoriscono la costruzione del vocabolario del bambino. Il suggerimento dell’autrice è di trovare ogni giorno un paio di minuti per ascoltare e raccontare.

 

Il momento “giusto” per le domande

A volte, sottolinea l’autrice, a ostacolare la comunicazione è il momento sbagliato in cui rivolgiamo le nostre domande al bambino. Spesso chiediamo ai figli di raccontarci di loro quando sono appena usciti da scuola e quindi sono affamati e stanchi e non hanno voglia di parlare delle ore trascorse sui banchi. Trovare un momento buono, tranquillo, all’interno della giornata, in cui ci si senta tutti più rilassati, sicuramente può favorire la condivisione di pensieri ed esperienze.

 

Quali domande?

A volte, a limitare la comunicazione sono le domande stesse, che essendo un po’ generiche rendono difficile arrivare in profondità, conoscersi meglio. E qui veniamo alla parte pratica del libro che propone tante domande che i genitori potranno usare con i loro bambini per approfondire vari aspetti del loro vissuto e delle loro emozioni.

Per ogni domanda, è presente uno spazio dove è possibile, volendo, annotare le risposte dei figli. Vi riporto qui qualche esempio. Ci sono domande specifiche che riguardano l’esperienza quotidiana:  “Se potessi cambiare qualcosa della giornata di oggi, cosa sarebbe?”. E domande che interessano la sfera emotiva: “Qual è il tuo ricordo più felice?” e “Ti è mai capitato di desiderare di essere diversa da come sei (nel corpo e nel carattere)?”

 

Suggerimenti pratici e domande

Il punto di forza di questo libro è che offre suggerimenti pratici per coltivare il dialogo con i bambini sin da piccini e per tutti gli anni dell’infanzia e mette a disposizione decine di domande che possono essere riproposte ai figli e/o usate come punto di partenza per elaborare altri quesiti legati alla nostra realtà familiare.

Fare domande potrebbe sembrare facile e immediato, ma non sempre lo è. Spesso si tende a ripetere le domande che venivano rivolte anche a noi quando eravamo ragazzini, e si rischia di non allontarsi dal generico “come è andata?”, con risultati non entusiasmanti.

 

Un libro che fa riflettere

Questo libro dal contenuto inconsueto (un libro di domande!) ci fa riflettere su un aspetto importante della relazione con i bambini e può rappresentare un buon punto di partenza. Si comincia da qui, scegliendo magari una domanda al giorno, per poi continuare con le nostre gambe nel cammino prezioso del dialogo, della condivisione di esperienze ed emozioni che arricchiscono la relazione genitori-figli.

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Giorgia Cozza


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