8 Giugno 2017 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Cappuccetto Rosso, Verde, Giallo, Blu e Bianco

Autore
Bruno Munari
Illustratore
Enrica Agostinelli
Casa Editrice
Einaudi
Collana
Lo scaffale d'oro
Anno prima edizione
1993
Pagine
12
ISBN
978-8879262453
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Cappuccetto Rosso direi che lo conosciamo proprio tutti, ma cosa mi dite di Cappuccetto Verde? E di Cappuccetto Giallo? Di Cappuccetto Blu? E infine di Cappuccetto Bianco? È giunto il momento di scoprire cosa succede se il cappuccio cambia colore trasformando così lo scenario della fiaba!

Cambia il colore cambia la fiaba

“La storia di Cappuccetto Rosso è nota ai bambini di tutto il mondo. Meno conosciuta è la storia di Cappuccetto Verde e meno ancora quella di Cappuccetto Giallo e di Cappuccetto Blu. Assolutamente sconosciuta fino al giorno in cui è andato in stampa questo libro era la storia di Cappuccetto Bianco”. Inizia così il volume curato da Bruno Munari, in cui troviamo la fiaba tradizionale dei fratelli Grimm e a seguire le versioni di colori diverse nate dalla fantasia di Munari e di Enrica Agostinelli per Cappuccetto Blu.

Gli ingredienti della fiaba sono gli stessi: la bambina con il cappuccio colorato, la mamma che prepara il cestino per la nonna, la nonna che aspetta, il lupo in agguato e il viaggio da compiere per arrivare dalla nonna.

Con il cambiare del colore del cappuccio, cambiano però tutti gli scenari: l’avventura di Cappuccetto Verde si svolge in un bosco, quella di Cappuccetto Giallo nel traffico di una grande città, per Cappuccetto Blu il paesaggio è marittimo, mentre Cappuccetto Bianco si muove sulle pagine bianche, in una distesa infinita di neve.

Anche il lupo cattivo si adatta al mutare dei contesti, lo troviamo che insegue la bambina tra gli alberi, che guida un’automobile in città, che nuota tra le onde e infine che… non si vede, nascosto nella neve.

Bruno Munari introduce, inoltre, a metà della storia la figura dell’aiutante – una ranocchia per Cappuccetto Verde, i canarini per Cappuccetto Giallo – che impediscono al lupo di mangiarsi la bambina. Mentre in Cappuccetto Blu è la nonna stessa a dare una lezione al lupo, pardon… al pesce-lupo.

E per concludere, lieto fine assicurato per tutte le versioni della storia.

Cappuccetto Verde e la rana Verdocchia

La storia di Cappuccetto Verde è quella più vicina all’originale dei fratelli Grimm per quanto riguarda l’ambientazione. La bambina deve infatti attraversare il bosco per raggiungere la nonna. Ma a fare la differenza in queste pagine è il provvidenziale intervento di un’amica coraggiosa, la rana Verdocchia che quando scorge il lupo chiama a raccolta tutte le rane del bosco per scacciarlo e salvare Cappuccetto Verde. “(…) il lupo è assalito dalla rane. Non capisce cosa succede, cerca di acchiapparle con le sue zampacce, si agita, si dimena, e intanto le rane lo assaltano da tutte le parti, gli saltano sul muso, sono più svelte di lui”.

Il lupo si spaventa così tanto che scappa lontano, mentre Cappuccetto Verde, Verdocchia e le rane bevono insieme il tè preparato dalla nonna.

Cappuccetto Giallo e i pericoli della città

Cappuccetto Giallo abita in un grattacielo e ha dei canarini per amici che “la accompagnano anche in mezzo al traffico della città, quando deve andare dalla nonna”. Sì, perché, come scrive Munari: “Per andare dalla nonna Cappuccetto deve attraversare il traffico della città, il che è molto pericoloso, come attraversare il bosco”. E proprio i canarini salvano la bambina dalla versione cittadina del lupo che, alla guida della sua auto, invita Cappuccetto a fare un giretto con lui. Come avviene il salvataggio? I canarini svolazzano intorno al semaforo creando una grande confusione che permette alla bambina di raggiungere la casa della nonna.

Cappuccetto Blu e il pesce-lupo

Autrice ed illustratrice di questa storia è Enrica Agostinelli che ci regala una versione tutta blu della fiaba. Qui Cappuccetto Blu va a trovare la nonna remando sulla sua barchetta e tra le onde incontra il pesce-lupo che la invita a fare una gara di nuoto. Cappuccetto non ci casca e accetta sì di partecipare alla gara ma restando a bordo della barca.

Come nella fiaba dei fratelli Grimm, il pesce-lupo arriva per primo dalla nonna, ma nonna Celestina è molto determinata e riesce a far arenare il pericolosissimo pesce-lupo tra gli scogli.

Cappuccetto Bianco e le pagine bianche

“Mai vista tanta neve”. È questa la frase che si ripete nella versione tutta bianca della fiaba. “Stamattina ci siamo svegliati e, aprendo la finestra, siamo stati accecati da tanto bianco, la neve era caduta durante tutta la notte e aveva coperto ogni cosa”. Inizia così la storia che non ha illustrazioni, perché – appunto – la neve ha coperto ogni cosa. Quindi non vediamo Cappuccetto Bianco, non vediamo il sentiero che conduce verso il bosco, non vediamo neppure il bosco. Per fortuna non vediamo neanche il lupo, lo sentiamo soltanto: sta ululando perché ha fatto indigestione di nonne e adesso può mangiare solo riso in bianco…

E per regalarci un finale un po’ diverso, la nonna di Cappuccetto Bianco se ne è andata “nell’Africa Nera” e tornerà in estate.

Un libro senza età

L’autore di questo volume, artista e scrittore per l’infanzia, non ha certo bisogno di presentazioni. Questo è un libro che si può apprezzare ad ogni età, dai 4 o forse 5 anni (a seconda della confidenza che ha il bambino con la lettura condivisa) e su su, senza limitazioni, dato che si tratta di una scoperta piacevole anche per gli adulti.

Per i più piccoli si trovano anche le versioni singole: tre volumi di formato quadrato, editi da Corraini, che raccontano le avventure di Cappuccetto Verde, Giallo e Bianco.

Un’unica avvertenza: se sfogliate le pagine di Cappuccetto Verde con un bimbo piccino, l’illustrazione che raffigura il lupo fa veramente paura, prima di leggere il libro insieme conviene che valutiate voi se potrebbe impressionarlo.

Una lettura piacevole, originale e divertente per grandi e piccoli. Un viaggio nella fantasia che testimonia quanto affermato da Munari stesso: “La fantasia è libera di pensare qualunque cosa, anche la più assurda, incredibile, impossibile”.

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