Le azioni che producucono ritmi e suoni sono molteplici: battere le mani ed i piedi, mettere in contatto gli oggetti ed i materiali presenti in sala, schioccare le dita, emettere suoni onomatopeici, utilizzare strumenti musicali e, naturalmente, la propria voce.
La possibilità di emettere suoni incoraggia l’espressione del movimento e stimola gesti utili allo sviluppo della manualità.
Inoltre l’ausilio della musica registrata o improvvisata dallo psicomotricista induce il movimento e la sincronizzazione acustico-motoria, facilitando il controllo motorio.
La proposta di ascolto di brevi canzoni, nenie, filastrocche può diventare un riferimento sonoro per il bambino ed uno spazio di comunicazione privilegiata tra il gruppo e l’adulto.
Ad esempio, in un gruppo di bambini di circa tre anni, il semplice motivo che la psicomotricista proponeva nello spazio dedicato al dondolio, era diventato talmente noto ai piccoli partecipanti da proporlo essi stessi dondolandosi sui grandi palloni colorati.