12 Febbraio 2024 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

Tutti gli articoli >  

Home  > Articoli  > Gli amici del bosco – Recensione del libro per bambini

Gli amici del bosco – Recensione del libro per bambini

Autore
Federica Azzetta
Illustratore
Giulia Zaffaroni
Casa Editrice
Ancora
Anno prima edizione
2019
Pagine
78
ISBN
9788851421106

Un libro prezioso e delicato che parla di malattia e di morte. Un libro che può diventare un compagno di viaggio, uno strumento a disposizione degli adulti per aiutare i bambini ad affrontare l’esperienza dolorosa della perdita di una persona amata.

Compralo su Amazon

Prendersi cura di chi non può guarire

Questo libro nasce nel contesto dell’hospice di Abbiategrasso, un’organizzazione non profit che offre servizi di cure palliative a chi soffre di patologie inguaribili. A disposizione di queste persone c’è un team di professionisti – medici, educatori, psicologi, volontari – che collaborano non per guarire, quando possibilità di guarire più non c’è, ma per prendersi cura e proteggere la qualità della vita e di quel tempo che resta a disposizione.

Autrice del libro è una psicologa, Federica Azzetta, che per molti anni ha fatto parte dell’équipe dell’hospice.

L’esperienza della malattia e della morte

Il libro è organizzato in sette parti per accompagnare il bambino che sta vivendo l’esperienza della malattia di una persona cara, malattia che porterà alla morte e quindi alla perdita. In apertura il libro viene presentato al piccolo lettore come uno zaino “che contiene delle cose” e dove “se ne possono mettere dentro altre”. Non sempre si può scegliere cosa avere nello zaino, ma “possiamo raccontare a chi è sul sentiero con noi cosa ci stiamo portando sulle spalle”, che poi è la finalità – preziosa! – di questo libro.

Un libro interattivo

Ad accompagnare il bambino in questo viaggio sono gli amici del bosco, il grande cervo Lichenio, l’orso Bartolomeo e il piccolo Mattia. Questi tre personaggi prendono per mano il lettore e li troviamo nelle varie parti del viaggio nel bosco. Il libro alterna pagine con alcuni spunti di riflessione in cui si parla delle sensazioni e delle paure che si vivono in situazioni come questa, parti da compilare, spazi per disegnare e spazi dove si può scrivere. È uno strumento interattivo che consente di “parlare insieme delle cose che stanno capitando a te come ad altri ragazzi e bambini che nella nostra storia abbiamo incontrato”.

Oggi mi sento…

Il bambino viene aiutato a dare un nome alle proprie emozioni, esprimerle, tirarle fuori, scoprendo così che sono stati d’animo comuni e sentendosi compreso. Il tutto in una forma “leggera”, a misura di bimbo. Ad esempio, in una doppia pagina si legge: “Quando è malata una persona a cui vogliamo bene tutto diventa molto strano. È come se in fondo alla pancia, nella nostra testa e nel cuore ci fosse sempre qualcosa che ci disturba e che ci fa male. Lo provi anche tu?” E per aiutare il bambino a identificare le sue sensazioni ci sono varie opzioni “mi sento solo”, “mi viene voglia di combattere la malattia”, “mi sento fragile e debole”, “mi sento in colpa” e uno spazio vuoto da completare (se lo desidera): “Oggi mi sento…”

Al bambino viene dato anche l’opportunità di raccontare la sua nuova quotidianità, perché “quando c’è una persona che sta male, tante cose cambiano”.

Medici, infermieri, volontari…

Quando si entra in contatto con la malattia, nel mondo del bambino entrano anche nuove figure, medici, infermieri, volontari. Nel libro se ne parla e si invita il bambino a scrivere/disegnare anche di loro. Quando parlo di “scrittura” mi riferisco a spazi già predisposti per barrare le risposte che risuonano di più al bambino e/o aggiungere solo qualche parola, per cui non è necessario che il bambino abbia molta confidenza con la scrittura. Per i bambini più piccoli che utilizzano questo libro ovviamente ci sarà una persona adulta che legge le parti di testo e scrive per loro.

Ogni giorno è importante

Le pagine scorrono con la compagnia del cervo e dell’orso tra brevi riflessioni e spazi destinati al lettore. Si parla di malattia, di situazioni che capitano e neanche gli adulti sono in grado di spiegarsele, di vite che si avvicinano pian piano al termine. Tra i messaggi che troviamo tra le pagine (sono tanti, tutti importanti) a chi legge si ricorda che “ogni giorno fino all’ultimo giorno, è importante”.

Uno sguardo sul dopo

Il libro non si chiude con il capitolo dedicato alla morte, ma con uno sguardo di speranza. L’ultima parte si concentra sul “dopo” e ha l’intento di rassicurare il bambino. Innanzitutto sul fatto che i ricordi della persona amata resteranno per sempre con lui: “il bene che ci si è voluti e il ricordo delle cose belle ci aiuterà a sopportare la fatica di non potersi vedere” e poi sul fatto (fondamentale) che il bambino non sarà mai solo. Ci sono e ci saranno amici e compagni di viaggio “con i quali potrai continuare a crescere e a diventare grande”.

Raccontarsi, aprire i cuori

È difficile commentare questo libro, perché tocca temi così dolorosi che “fanno male” anche solo pensandoci. Ma proprio perché perdere una persona cara è un’esperienza tanto forte a livello emotivo, credo che questo libro sia uno strumento prezioso. Un alleato della famiglia che sta vivendo questo percorso. Gli adulti che sono accanto al bambino possono trovare tra le pagine delle frasi da utilizzare per affrontare l’argomento e il tempo dedicato a questo libro può diventare un tempo per raccontarsi, per aprire i cuori, per condividere sofferenze e paure, timori e speranze. Perchè parlare di tutto questo è fondamentale. La malattia e la morte non possono essere vissute senza dare voce a quello che si sente nel cuore. E perché insieme, la fatica diventa meno pesante, insieme si può pian piano ritrovare il benessere emotivo.

Un libro che è il frutto di una collaborazione

Nella pagina dei ringraziamenti si legge: “Questo libro è il risultato di una collaborazione. Il lutto non è un fatto privato, ma potremmo aggiungere che la vita non è un fatto privato e questo lavoro è l’espressione della condivisione di esperienze che hanno reso possibile e che costituiscono la premessa di questa storia”. E ancora: “Questo libro è il risultato di tante storie condivise all’Hospice: momenti di cui si ha avuto il coraggio di parlare per attraversare e percorrere, ciascuno con la forza della propria professione, quel sentiero difficile e impervio che porta ad abitare nuovi luoghi. Luoghi di pensiero, di emozioni e di riflessione a cui il lavoro in hospice conduce”.

Giorgia Cozza

=========================

Compralo su Amazon


Categoria:
Argomenti:
Calendario

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti